Rosalina, The end autumn night’s nightmare
“La tempesta”, atto IV, W. Shakespeare
Questa famosa citazione de La tempesta di Shakespeare è forse il modo più diretto per introdurre Rosalina, the end autumn night’s nightmare. Lo spettacolo è un grande sogno, Giulietta è la musa onirica di William Shakespeare che lo guiderà, attraverso questo sogno. In questo viaggio onirico, di cui Giovanni Piscitelli è autore, regista e interprete, Rosalina è una prostituta. La sua storia si intreccia con quella di molti personaggi del Romeo e Giulietta, mostrando una delle possibili idee alla base dello sviluppo della nota opera di William Shakespeare.
Lavorare su autori come Shakespeare è sempre molto difficile, il lavoro diventa ancora più arduo quando si decide di creare una storia parallela ad un’altra ben nota.
Piscitelli ci riesce nel modo giusto creando uno spettacolo vivo, palpitante, capace di catturare l’attenzione anche grazie al sapiente uso del dialetto napoletano che risveglia suoni, sapori e odori del sud Italia (ma in particolar modo dei quartieri napoletani) creando un sintomo di affezione al personaggio di Rosalina che ci appare quanto mai vicino, in particolar modo nel monologo finale in cui traspare tutta la sua disperazione per la fine di un amore sofferto.
L’autore definisce così il personaggio di Rosalina: «La mia Rosalina è Rosalina-Rosalina, Rosalina-Giulietta, Rosalina-Donna, Rosalina-Prostituta, Rosalina-Madonna e Madonna napoletana: cosmopolita icona di ogni altro concetto di perfezione sovrumana capace tanto di trasgredire all’autore-scrittore (S.) per quel che riguarda l’evasione dalla trama, quanto di disubbidire perfino all’Autore-Creatore per ciò che l’eventuale spettatore della rappresentazione avrà la sorpresa di cogliervi. E il suo linguaggio (il linguaggio di Rosalina) è celebrativo delle parlate del babelico idioma di tutte le Bisavole, Nonne, Mamme, Zie, Parenti, Conoscenti, Amiche…celebrativo della lingua di tutte le femmine del meridione d’Italia, della Campania tutta, di Napoli centro, di Via Benedetto Croce, di Palazzo Carafa della Spina, di Casa mia, della mia Mamma (improbabile e pur vera)…celebrativo degli accenti muliebri di tutte loro: un esercito di Madonne-Amazzoni, valchirie benefiche e non, sicuramente decisive per la mia evoluzione morale».
Da segnalare inoltre il lavoro certosino fatto sulla scenografia che crea ancora più suggestione, grazie anche alla particolare cornice del teatro Spazio Libero, ricreando nello spettatore la sensazione di totale immersione in un ambiente onirico.
Gennaro Monforte
ROSALINA, THE END AUTUMN NIGHT’S NIGHTMARE
Interpretato da attori uomini secondo la tradizione del teatro elisabettiano
In scena
GIUSEPPE ARIANO
STEFANO ARIOTA
GIOVANNI PISCITELLI
REBECCA SALMONI
Regia, scene, costumi
GIOVANNI PISCITELLI
Light Designer
AURELIO SPATARO
Assistente alla regia
REBECCA SALMONI