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Riportiamo il comunicato redatto dal gruppo “Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo di Napoli per il Teatro Valle Occupato”, diffuso su facebook in forma di nota ed evento, questa la pagina di riferimento.
Una rinnovata presa di posizione le cui argomentazioni sono chiarite nel testo, in seguito all’organizzazione e alla mobilitazione che ha visto riflesse anche a Napoli, nel corso della passata stagione, le rivendicazioni e le proteste combattute con forze alterne, in tutto il mondo della cultura
italiana – teatrale e non solo.
http://www.teatrovalleoccupato.it/


Questo documento verrà inviato al Teatro Valle Occupato.

Per aderire mandare una e-mail all’indirizzo napoliperilvalleoccupato@gmail.com specificando nome, cognome e professione.

 

LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO DI NAPOLI PER IL TEATRO VALLE OCCUPATO

 

Con la fine della stagione 2010 – 2011 si chiude l’anno nero dei lavoratori dello spettacolo e della cultura a Napoli e in Campania.

Ai tagli del governo centrale, si sono affiancati quelli del governo regionale, che ha ridotto fino al 70% i finanziamenti previsti dalla legge regionale approvata solo nel 2007 sul modello della “conservativa” legge ministeriale, e i pagamenti sono fermi da due anni.

Teatri e imprese riducono vertiginosamente produzioni e ospitalità, il comune di Napoli firma contratti per prestazioni artistiche con pagamento previsto a non meno di 36 mesi e come se non bastasse l’INPS nega ai lavoratori le indennità di disoccupazione.

Chiude il Teatro Trianon che riapre saltuariamente per ospitare non chiare manifestazioni.

Il Museo Madre, punto di riferimento dell’arte contemporanea internazionale, scompare dalle agende cittadine, e apre al pubblico per sole 4 ore al giorno, mentre il crollo della Domus dei Gladiatori di Pompei rivela il totale abbandono degli scavi archeologici più importanti del mondo.

E poi ancora, il regista Luca de Fusco viene nominato contemporaneamente, per conto della nuova giunta regionale, direttore artistico del Napoli Teatro Festival Italia e del Teatro Stabile di Napoli accentrando così due delle maggiori cariche direzionali in una sola persona.

La quarta edizione del Napoli Teatro Festival si apre da un lato con licenziamenti in blocco di lavoratori con contratto in corso e dall’altro con artisti e maestranze della scorsa edizione che attendono ancora il pagamento delle loro spettanze, così come il Teatro Stabile di Napoli annuncia la nuova stagione senza avere saldato la maggior parte delle compagnie ospitate nelle passate stagioni. La nuova programmazione del Teatro Stabile, per contro, presenta un cartellone che ricalca le caratteristiche dei teatri privati e che non rispetta il pluralismo artistico e culturale della città.

È su questo scenario che le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo di Napoli e della Campania si uniscono alle lavoratrici e ai lavoratori che occupano il teatro Valle in una durissima lotta di resistenza che vede coinvolto tutto il paese.

Lotta ai tagli e a una distribuzione delle risorse più equa e trasparente.

Lotta per i diritti dei lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura attraverso un adeguato sistema di garanzie sociali a sostegno del reddito per una professione che ha una natura precaria perché intermittente e stagionale.

Lotta per la riforma di un sistema chiuso, clientelare e assoggettato alla politica dei partiti, ormai prossimo al collasso, per predisporre di strumenti adeguati che accrescano la capacità di sperimentare, innovare e creare imprese che siano faro per la rivitalizzazione delle economie locali in declino, facilitando l’accesso al finanziamento e a una gamma appropriata di competenze.

Lotta per rivendicare l’esigenza di una formazione permanente indissolubile dal lavoro immateriale, nuovi spazi per la sperimentazione, una nuova progettualità che sostenga la nuova drammaturgia , la musica e la produzione libera e indipendente.

Lotta per riappropriarci della cultura come reale bene comune.

Per costruire un più ampio fronte di discussione che consenta l’unione delle varie categorie della creatività, intorno ad un progetto condiviso e per ripensare dal basso nuovi modelli di politica culturale.

Questo documento verrà inviato al Teatro Valle Occupato.

Per aderire mandare una e-mail all’indirizzo napoliperilvalleoccupato@gmail.com specificando nome, cognome e professione.

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