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Vi è mai capitato di assistere ad una rappresentazione teatrale sul ballatoio di un palazzo? È ciò che è accaduto agli spettatori che, invitati ad entrare all’interno del condominio in via Mezzocannone n. 19, hanno assistito alla breve performance teatrale Dummy.
Una mostra fotografica accompagna il percorso lungo le scale ed ecco che arrivati al ballatoio viene incontro al pubblico un personaggio muto, con una maschera sul volto. Guarda, si agita, cerca un contatto con gli astanti e comincia a scavare nel suo sacco. Prende una mela, un innaffiatoio e poi tenta di recitare e ballare; prende una rosa da tenere fra i denti e accenna un tango. Ma, non avendo la maschera una bocca, lascia cadere ripetutamente il fiore.
Si scorge questa irrefrenabile voglia di esibizione che scema verso un’insoddisfazione di fondo: il personaggio è pervaso da una profonda inquietudine, un’angoscia che mostra costantemente sospirando. Dopo aver preso coraggio infine, la maschera fa da guida per un’altra area dell’edificio dove, accompagnata da un insolito sottofondo musicale, trova il modo di esibirsi davanti al pubblico che applaude, quasi per compassione, l’esibizione.

Un breve momento teatrale, anzi potrebbe definirsi un flash, in un luogo e un orario insolito, a distrazione dalla routine quotidiana. Che catapulta i presenti nell’angusto mondo di Dummy.
Ripensare al protagonista della performance e non immedesimarsi è quindi impossibile: forse la sua inadeguatezza riflette quella di tutti coloro che agiscono alla costante ricerca di un riscontro positivo, riflette quella di tutti noi. Non si può che applaudire, questa volta senza compassione e senza maschere, l’attrice Debora Migliavacca Bossi.

Giulia Esposito

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