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Recita Chiara Lagani in scena e non diversamente possiamo considerare il risultato desiderato dal regista: lontano

Il mood è ottimale: via Acton, molo S. Vincenzo. Il pubblico è portato all’interno da un pullman dell’esercito e si sente subito “altro”.
Inizia quella catarsi che solo il teatro permette, se poi di sfondo c’è unicamente il Vesuvio e l’odore del mare invade gli altri sensi, il gioco è fatto. A volte però, serve anche lo spettacolo.

L’elaborato di De Angelis e Lagani è ancora under construction, lontano per essere definito spettacolo. Un’attrice, abito da sera mimetico, un tavolo, un bicchiere.
Non mancano le idee: un tavolo vuoto diventa improvvisamente il Risiko dei non vedenti, suoni da guerra che nascono da un bicchiere, un’attrice/soldato/marionetta costretta a ballare un “Gioca Jouer” di guerra sulle trascinanti musiche di Mirto Baliani, e ancora una bambina, vestita da donna/soldato, che gioca la sua partita di guerra, videogioco del ventunesimo secolo, sempre su quel tavolo.

E basta. Non c’è collante. Difficilmente si segue il discorso tra i due attori. Certo in molti stasera faranno le loro ricerche su T.E.L., Thomas Edward Lawrence, ma in pochi si presenteranno il 2 luglio per vedere in scena l’altro attore, almeno non quelli di stasera.

Martina Di Leva

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