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Gli ANAM presentano Esasperando Godot

Il titolo dello spettacolo Esasperando Godot potrebbe trarre in inganno. Il testo di Beckett è solo un pretesto, un mezzo per poter presentare un lavoro ampio e complesso, quello delle trance maschere.
Utilizzate e studiate da Steve Jarand, le trance mask permettono all’attore di vestire non solo i panni ma la psicologia di un altra persona/personaggio.

Esasperando Godot è la messa in scena di uno studio di 20 minuti sull’utilizzo delle trance maschere. In un duello di pugilato, a colpi di battute, due attori o meglio due personaggi si sfidano sulla preparazione del testo di Aspettando Godot in varie lingue. L’arbitro dell’incontro funge da istruttore-regista.
Interessante vedere l’evoluzione diretta dei personaggi in relazione alle direttive dell’arbitro e in relazione tra loro stessi. Tutti i movimenti e reazioni sono completamente improvvisati; vedere Esasperando Godot significa quindi assistere in diretta alla “nascita” e all’ “evoluzione” di due entità che, come in uno sdoppiamento di personalità, sfuggono al controllo degli attori.

Molto interessante anche il dibattito post-rappresentazione con gli attori (stavolta senza maschere) che coinvolgono il pubblico nel mondo delle trance-mask spiegando come nascono e come, a volte, una stessa maschera, su attori diversi, crea personaggi con la stessa personalità. La maschera assume quindi una valenza primaria ed un carattere che plasmano l’attore, il quale, per una volta, diventa “spettatore di un sé stesso che sfugge al suo stesso controllo”.

Il gruppo ANAM ha già presentato un altro spettacolo sempre nell’ambito dell’Alto Fest dal titolo Una storia zen. Oltre ad Esasperando Godot, presenterà poi un terzo spettacolo, il 3 luglio: Risvegli sotto coperta.

Gennaro Monforte

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