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Una matita rossa a segnare i movimenti, un corpo che si muove flessuoso e veloce: sono questi gli elementi portanti di Soluzione parziale a problema transitorio, una corpo-grafia dalla breve durata, ideata e coreografata dalla ballerina Sara Marasso.

Seconda parte di un lavoro dedicato all’assolo iniziato con lo spettacolo Solo Carta, la performance, presentata nell’ambito del Fringe Festival 2011, nasce da uno studio sulle braccia quali motore del movimento e strumento di coreografia e si sviluppa su una scenografia inesistente accompagnata da musiche originali del compositore Gianluca Porcu.

«Attenzione! La viabilità è stata provvisoriamente modificata: mi fa andare di braccia e non di gambe, come d’abitudine. Le braccia hanno modalità proprie di procedere: girovagano, glob-trotter dell’aria, non senza precisione vagano e planano sui punti rigidi, ovunque si trovino limiti. Sperimentano una soluzione diversa al problema del progresso, tipico delle gambe», commenta l’autrice.

Dunque, mentre un foglio di carta bianco era il protagonista del primo studio condotto dalla Marasso, con lo spettacolo odierno andato in scena al Ridotto del Mercadante, si è proseguito il percorso approdando alla scrittura nella sua forma più elementare: come segno che lascia tangibili tracce di sé, attraverso cui orientarsi ma da cui, al contempo, staccarsi, allontanarsi per perdersi.

Lo spazio dalle dimensioni ristrette in cui va in scena l’assolo, gli conferiscono intimità e gli occhi della danzatrice sembrano osservarti, scrutarti mentre si muove occupando l’intero palcoscenico ed accompagnando col respiro, forte ed ansimante, ogni passo.
Dopo 25 minuti, la matita raccolta da terra nella prima scena, dopo aver tracciato un immaginario percorso, ritorna ad essere nuovamente posata a terra e le luci si spengono. Sara Marasso, scomparsa intanto tra le quinte, riappare e raccoglie l’applauso dei non, purtroppo, numerosi spettatori.

Ileana Bonadies

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