“Arrevuoto” fuori dal programma del Mercadante
Dopo sei anni il progetto dedicato ai giovani soppresso dal direttore De Fusco
Il noto progetto di teatro-pedagogia “Arrevuoto” è stato tagliato fuori dal nuovo programma del Teatro Stabile di Napoli Mercadante redatto da Luca De Fusco.
“Arrevuoto”, in sei anni di progetto aveva visto il coinvolgimento di oltre mille ragazzi, quaranta guide teatrali e numerosi spazi della città. Grazie a questo progetto era stato riaperto dopo vent’anni l’Auditorium di Scampia, un enorme locale al centro del quartiere martoriato dalla camorra.
“Arrevuoto” balzato alle cronache nazionali grazie ai numerosi riconoscimenti, vedi il Premio Ubu, il Premio Eti, il Premio Girulà, aveva avuto in passato anche tra gli spettatori il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Per la prima volta in città un progetto gratuito per i giovani del centro e delle periferie, italiani e rom, stava per diventare una sorta di appuntamento fisso dopo sei anni di attività, ma il buon direttore De Fusco ha pensato bene di tagliarlo fuori per dar spazio a tutti gli esiliati dell’era bassoliniana.
“Arrevuoto” voluto fortemente da Roberta Carlotto, Marco Martinelli, Maurizio Braucci e Goffredo Fofi negli anni si è arricchito di nomi illustri del panorama teatrale napoletano, vedi Sara Sole Notarbartolo, Antonella Monetti, Anita Mosca, Andrea Saggiomo, Emanuele Valenti, Carmine Paternoster e tanti altri. Da questo progetto è nato anche Punta Corsara, fucina di giovani talenti che recentemente ha vinto il Premio Ubu.
“Arrevuoto” non è mai stato un progetto teatrale fine a se stesso, è sempre stato arricchito dalla presenza di guide pedagogiche che nel corso di sei anni hanno accompagnato centinaia di giovani nel loro percorso di crescita artistico e individuale, un progetto che ha abbattuto le differenze tra centro e periferia, tra palazzoni e campi rom.
Ad “Arrevuoto” Roberto Saviano ha dedicato più volte articoli in prima pagina su “La Repubblica” e Matteo Garrone ha pescato da questo progetto numerosi attori del suo film Gomorra.
Un vero peccato per la città e i suoi adolescenti, che un’esperienza così bella venga soppressa per logiche puramente politiche. Ma le guide e gli addetti ai lavori di “Arrevuoto” non si arrendono e già sono partite le riunioni per studiare dinamiche di finanziamento e auto sostenibilità del progetto.
Già sono partiti gli incontri per rendere “Arrevuoto” indipendente da logiche di poltrona e di denaro.
Rosario Esposito La Rossa
arrevuoto non morirà, così come per la pubblicazione dei libri, si può provare a lanciare una produzione dal basso per attività teatrali. Non saranno certo i soldi a fare la differenza anche se servono. Non ci arrendiamo, franco vicario, Gridas.
arrevuoto non morirà. Come per i libri si può tentare di organizzare un’attività teatrale come produzione dal basso. Non saranno certo i soldi a fare la differenza anche se servono. Non arrendiamoci, franco vicario, Gridas.
Arrevuoto non si fermerà per ragioni politiche! NOI NON CI FERMEREMO…e con la stessa FORZA che ARREVUOTO ci ha insegnato….COMBATTEREMO PER RIPRENDERCI QUEL CHE è NOSTRO! Siamo noi quelli tra palco e realtà…e non permetteremo a NESSUNO di polverizzarci….NON PER QUESTE RAGIONI!