Renato Quaglia: “Miraglia? Incompetente”
«Cifre errate. Ciò che ho guadagnato è pubblico»
Oramai è guerra mediatica tra le nuova e vecchia gestione del Napoli Teatro Festival Italia. Dopo le critiche a De Fusco e alla Miraglia con relative repliche dei due interessati, anche Renato Quaglia, ex direttore del Festival dice la sua e lo fa senza mezzi termini. Si legge da una sua nota: “L’assessore Caterina Miraglia è noiosa e incompetente oltremisura. Continua a coinvolgere il mio nome su questioni e difficoltà che riguardano esclusivamente la nuova gestione del Festival”.
Renato Quaglia fa il punto della situazione anche sul suo compenso da direttore artistico. “A differenza di De Fusco, io ho svolto un doppio ruolo da direttore artistico e organizzativo, percependo 150 mila euro lordi, una cifra ormai standard per tutti i direttori degli stabili. Dal 2010 ho assunto anche l’incarico di direttore generale e ho percepito altri 50 mila euro lordi”.
L’ex direttore fa chiarezza anche per la questione casa da 180 metri quadri al Vomero e sostiene che non essendo napoletano ha dovuto spostare tutta la sua famiglia da Venezia. La fondazione gli ha dato in uso un appartamento da 2 mila euro mensili a via Cimarosa e non a via Giuseppe Bonito (distanza tra le due vie circa 500 metri, ndr) oltre ad un telefonino. “Non ho certo beneficiato di suite vista mare, cene pagate all’infinito e autista personale. Tutto è pubblico e verificabile, io non ho percepito somme per sub-incarichi.”
Ma non si ferma qui Renato Quaglia e anche sui costi delle precedenti edizioni del Festival, precisando cifre e gestione dei bilanci. “Sarebbe opportuno per Caterina Miraglia pubblicare i contratti per trasparenza, invece di comunicare alla stampa notizie false. L’edizione 2010 del NTFI è costata 6,5 milioni di euro e non 12 come dichiarato dall’assessore regionale. Continua a parlare di debiti della vecchia gestione (De Fusco ha dichiarato di aver trovato in cassa solo 150 euro) ma forse dimentica che gran parte di questi debiti sono stati causati dai tagli della Regione che lei stessa rappresenta? Tagli che hanno poi aperto la strada al cambio di gestione?
Secca la replica della Miraglia: «Non c’è onestà intellettuale». L’assessora risponde anche al sindaco De Magistris: «Noi abbiamo salvato il NTFI, il Mercadante e San Carlo, sui quali doveva intervenire il Comune di Napoli».
Per concludere questo teatrino, incubo di mezza estate, attendiamo solo le dichiarazioni di Rachele Furfaro.
Rosario Esposito La Rossa