Ferdinando Maddaloni, artista incazzato
Il vincitore del “Cremanum d’Argento” racconta il suo teatro d’impegno civile
Recentemente ha vinto il Cremanum d’Argento, coronamento di un sogno o riconoscimento collettivo?
Entrambi. Il “Cremanum” è un premio importante perché è stato raggiunto promuovendo il teatro che mi piace fare, ossia quello dal forte impegno sociale.
Lei ha lavorato con registi di livello internazionale da Lavia a De Filippo e frequentato la scuola “La Scaletta” di Roma, cosa consiglia ai giovani teatranti, accademia o laboratori?
Prima una buona accademia di teatro e poi laboratori continuamente , ma con docenti che si misurano quotidianamente con il set o il palco. Studiare e crederci sempre anche se ai provini i raccomandati ti passano avanti e ti fregano. La raccomandazione ha una scadenza mentre il talento è per sempre.
Lei è spesso considerato un teatrante d’impegno civile, si reputa tale? Se sì, esiste in Italia questo filone teatrale?
In questo momento storico il teatro dal forte impegno civile è importante per aiutare la nostra società in crisi di valori. Non credo nei filoni: puoi e devi farlo solo se hai realmente qualcosa da dire e se vuoi realmente cambiare lo stato delle cose. Nel mio prossimo spettacolo che debutterà l’11 settembre dal titolo You decide, intendo spingere il pubblico a prendere una posizione sulla tragedia dell’11settembre votando alla fine della piece per la teoria della strage o per quella del complotto.
Nel suo spettacolo dedicato alla giornalista russa uccisa Anna Politkovskaja si parla di teatro canzone, cosa intende?
Ascoltando il maestro Gaber capisci che la musica non accompagna soltanto il testo, ma è parte essenziale del discorso teatrale. Cantare “libertà è partecipazione” è rivoluzionario in questo momento.
Grazie allo spettacolo già citato è stato possibile acquistare del materiale per bambini dell’Est Europa, ce ne può parlare?
Il progetto che curo personalmente a Beslan è il fiore all’occhiello del mio impegno teatrale. Grazie ai contributi delle persone che credono ancora nei valori come l’altruismo e l’amore per il prossimo, abbiamo realizzato “Una videoteca per Beslan”; chiunque si iscriva al nostro gruppo su facebook può avere la percezione di quello che riusciamo a concretizzare ogni anno per i bambini superstiti della strage del 2004. Volere è potere… l’indifferenza è la negazione della vita. Ecco perché in un mio spettacolo cantavo “Odio gli indifferenti” di gramsciana memoria.
Durante la visione di Concerto per Anna Politkovskaja abbiamo avuto il piacere di assistere ad una sua mini lezione sull’inno nazionale italiano, può approfondire il tema?
Prima tutti cantavano l’inno senza capire nulla del suo recondito significato, dopo tante repliche in giro per l’Italia a spiegare le metafore di tutte le strofe, non solo di quella che conosciamo, e soprattutto dopo l’intervento di Benigni a Sanremo possiamo dire che ora è un po’ più chiaro a tutti noi. Forse, il giovane Mameli morto a 22 per difendere la sua Patria, sarà meno triste dopo le critiche ricevute in tutti questi anni.
Dopo lo spettacolo Fischia il vento, urla la bufera: Bella ciao! molti l’hanno identificata come un’artista puramente di sinistra o eccessivamente comunista. Conferma o si tratta solo di un lavoro d’impegno politico viste le sue dure accuse nei confronti del regime russo?
Per par condicio in You decide, verranno messi sul banco degli imputati le alte personalità dell’amministrazione americana sotto la presidenza Bush. Io sono un artista incazzato, fondatore del PDI, partito degli incazzati, non mi risulta che l’incazzatura sia di destra o di sinistra. Ora però faremo un “congresso” e passeremo alla seconda fase: il PDI diverrà il partito degli indignati. Si accettano iscrizioni da destra, sinistra, centro, nord, sud ecc, ecc…
Rosario Esposito La Rossa