Né festa, né festival, ma spazi a disposizione per “urgenze creative”
Nell’assemblea del 13 luglio, tre direttori di altrettanti spazi teatrali napoletani, Sala Assoli, Pozzo e Pendolo ed Elicantropo, hanno messo a disposizione i rispettivi spazi per un paio di mesi, nel corso della prossima stagione 2011-2012, provando a fare da privati, quello che il Teatro Pubblico non fa, cioè, tenere aperti gli spazi dalla mattina alla sera per dar luogo ad eventi creativi, discussioni su cultura e creatività, sul sistema del lavoro legato a tali settori, su proposte concrete tese al suo miglioramento in rapporto con le Istituzioni del Paese, che avrebbero la responsabilità di occuparsene, etc.
La proposta è provocatoria e conseguente al discorso più complessivo sulla creatività, che in molti portiamo avanti da un anno e che ha concretizzato, ultimamente, la nascita del Movimento per la Creatività, dotato di un suo sito e un suo blog per discutere e proporre.
Non si tratta di, rifare, dunque, quello che i tre spazi già fanno per conto loro, programmare cioè, le rispettive stagioni teatrali, ma di aprire gli spazi a creatività diverse, non solo relative, dunque, allo spettacolo dal vivo, ma anche a moda, design, industria del gusto, editoria, televisione, radio, pubblicità, cinema, computer.
Dall’idea ai fatti, però, il percorso è apparso subito tutto in salita, sia per la difficoltà di contattare tutti i settori della creatività napoletana, sia per le difficoltà economiche, organizzative e logistiche dei tre spazi, cui si è aggiunta per il momento, anche la disponibilità del Teatre de Poche.
Di sicuro, per il momento, si è addivenuti alle seguenti conclusioni:
– Non si chiamerà né Festa, né Festival, per schivare qualsiasi possibilità di confusione con gli intenti istituzionalizzati/istituzionalizzanti legati a tali denominazioni.
– La cosa si intitolerà, qualora andasse in porto, “URGENZE CREATIVE” ;
– Trattasi di possibilità, non di certezza, perché dipenderà dalle proposte di attività, che dovranno avere il carattere dell’indipendenza, dalle adesioni artistiche e tecniche dei diversificati settori creativi che intenderanno coinvolgersi in tale iniziativa
– Non è previsto alcun Bando ufficiale teso a selezionare, ma un semplice vaglio delle proposte in base alla fattibilità e all’autonomia totale delle stesse
– Si attende l’adesione di tecnici e personale vario per allestire una squadra organizzativa e pubblicitaria dell’iniziativa, una collettività tecnico organizzativa disponibile come forza lavoro
– Gli spazi dovranno avere la sola funzione di ospitare il confronto, la formazione, la discussione e le prove per la realizzazione esterna o interna agli spazi stessi, di eventuali progetti creativi
Questo è in sintesi quanto è emerso nella lunghissima assemblea che si è conclusa a tarda sera, dove, ancora una volta, è apparsa forte, in tutto il suo legittimo furore, l’esigenza di parlare dei problemi relativi al lavoro nel nostro specifico settore, quello dello spettacolo dal vivo. Per questo, sono lieto di annunciare che il sito del MOVIMENTO PER LA CREATIVITA’ , diviso per settori creativi, ciascuno, a sua volta diviso per sezioni, sarà a momenti in rete, pronto a ricevere proposte e discussioni sugli argomenti caldi, che riguardano il nostro presente e il nostro futuro lavorativo. Il sito ci consentirà, altresì, di uscire dal piccolo mondo di facebook, restituendolo in parte a quel cazzeggio a cui era destinato originariamente.
Tornando a “URGENZE CREATIVE” , credo che la nostra proposta avrà un seguito solo se arriveranno adesioni e proposte di creativi e creatività eterogenee, disposte a lavorare e discutere insieme i propri progetti.
Se così non fosse, pazienza, non è stata, comunque, una perdita di tempo, ma il segno positivo ed evidente che qualcosa sta cambiando, anche tra i teatranti, che, stufi di esibizioni fini a se stesse, di vuoti e malpagati narcisismi, di piccoli orticelli recintati per coltivare frustrazioni e ambizioni inappaganti e inutili, vogliono costruire e riprendersi un futuro artistico e lavorativo dignitoso e solidale.
Carlo Cerciello