Artisti di Strada: il Piemonte insegna
La Regione del Nord Italia ha emanato nel 2003 una straordinaria legge regionale per la valorizzazione dell’arte di strada.
Si è conclusa da poco la rassegna di arte di strada promossa dal NTFI e da Taverna Est Teatro “Ramblas”, che per circa un mese ha fatto di Napoli e delle sue strade un teatro, una palestra per gli artisti di strada locali e non solo. Non possiamo però omettere i gravi episodi avvenuti ai danni della giovane Marie Therese e della murga Banda Baleno, aggrediti e allontanati
dai commercianti napoletani. Tali episodi hanno scatenato reazioni da parte degli artisti di strada e non solo, immediatamente si sono mossi sia Taverna Est che il Forum degli artisti di strada napoletano. La mobilitazione si è conclusa con un incontro con il sindaco De Magistris, che ha assicurato agli artisti di strada napoletani un regolamento comunale per evitare il ripetersi di aggressioni e allontanamenti. Ma come si muovono nel resto dell’Italia? Le regioni, i comuni, quali provvedimenti attuano nei confronti dell’arte di strada? È emblematico il caso Piemonte che dal 2003, attraverso la legge regionale n° 17 del 15 luglio, è divenuto patria degli artisti di strada. Ma andiamo nei dettagli della legge, conosciamola meglio in visione di un possibile regolamento napoletano.
La legge tende innanzitutto a valorizzare le espressioni artistiche in strada, dichiarando, come si evince dall’articolo 1 “La Regione Piemonte ospitale verso le espressioni artistiche in strada”. Il Piemonte intende per arte di strada tutte quelle forme d’arte (musicale, teatrale, figurative) svolte liberamente in spazi pubblici. Tali arti “sono sinonimo di valorizzazione culturale e turistica di incontro creativo tra le persone, di ricerca e sperimentazione di linguaggi, di scambio di proposte con vari profili culturali, di confronto di esperienze innovative, di affermazione di nuovi talenti, di rappresentazione di attività frutto di geniale ispirazione, di servizio culturale per un pubblico di ogni classe sociale, età e provenienza geografica, secondo quanto previsto dalla Costituzione, che all’articolo 33 tutela la libertà dell’arte”.
La legge regionale 17, oltre a promuovere idealmente l’arte di strada attraverso i principi appena enunciati si sofferma particolarmente sulle modalità delle esibizioni. Leggiamo i punti salienti.
Le attività di espressione artistica in strada vengono svolte dagli artisti, limitatamente al luogo e alla durata dell’esibizione, nel rispetto:
a) delle norme relative all’inquinamento acustico e ambientale;
b) della normale circolazione stradale e pedonale;
c) del mantenimento del pubblico accesso agli esercizi commerciali limitrofi e delle proprietà private;
d) del mantenimento della pulizia e decoro del suolo, delle infrastrutture ed arredi presenti.
Le attività di cui al comma 1 si svolgono:
a) senza alcuna forma di pubblicità;
b) senza alcuna attività di esercizio di commercio ambulante;
c) senza alcuna richiesta di pagamento di biglietti essendo l’eventuale offerta, da parte del pubblico, libera;
d) tenendo, nello svolgimento della propria espressione artistica, comportamenti di prudenza e di perizia.
Oltre a ciò la Regione Piemonte si sofferma sul ruolo dei Comuni, i quali devono indicare “i luoghi dove si possono svolgere le attività approvando regolamenti con limiti di orari e acustici e caratteristiche degli strumenti e attrezzature necessari per lo svolgimento delle attività”.
Questa straordinaria legge regionale si conclude con l’istituzione di 5 premi annuali da 50 mila euro cadauno per festival e manifestazioni e altri 5 premi annuali da 5 mila euro cadauno “per singoli o piccoli gruppi che operino in modo organizzato o a cappello e che si siano distinti per particolare bravura”. Per tale legge la Regione Piemonte erogherà annualmente circa 275 mila euro.
Nell’attesa di conoscere il regolamento napoletano e sperando in una Giunta regionale campana sensibile all’arte di strada, guardiamo al Piemonte come esempio da seguire, simbolo di una politica attenta all’arte più antica del mondo.
Rosario Esposito La Rossa
Nella nostra città non c’è ancora la cultura per “Gli artisti di strada” perchè essi vengono giudicati sempre come persone che perdono tempo o addirittura che chiedono soldi.Quindi ben venga una legge per questa categoria, della quale per alcuni anni ne ho fatto parte,in modo da promuovere questo lavoro bellissimo e coinvolgente.