“La Tentazione” di Sara Sole Notarbartolo per l’ultima tranche di AggregAzioni
La storia di Assuntina contro il bisogno di “normalità” della famiglia borghese.
La rassegna Aggregazioni chiude la sua prima edizione con La tentazione di Sara Sole Notarbartolo, spettacolo già vincitore del “Premio Eti Nuove Creatività”. L’allestimento è stato realizzato da Taverna Est Teatro in collaborazione con il Mercadante Teatro Stabile di Napoli, Itinerarte e il Festival “Primavera dei Teatri”.
È il 1919, la guerra è finita e a una ragazza che vive in un piccolo paesino del Sud Italia, Assuntina, cominciano ad accadere cose strane: caccia fiori dalla bocca a fa miracoli. La vicenda di Assuntina si intreccia con quella della sua stramba famiglia piccolo borghese: a partire dalla capofamiglia Lucia, che cerca in tutti i modi di occultare la “malattia” della figlia, fino ad arrivare ai vari parenti che vivono in casa Mautone e alle loro vicende sentimentali. Fingere che tutto vada bene per non urtare la morale borghese: questo è l’obiettivo di Lucia.
La povera “santa” è costretta ad una vita da reclusa, nella sua stanza, nel suo letto fra le lenzuola piene di petali. La casa profuma di fiori, l’odore diventa sempre più forte, la gente sempre più opprimente. Lo spettatore e gli stessi personaggi in scena, come voyeur, grazie ad una scenografia ben studiata, sbirciano fra le persiane ciò che accade nella casa dove viene barricata Assuntina.
È un mondo dove vige la regola dell’apparenza. Il ritmo si fa sempre più incalzante fino a diventare un vortice di emozioni, sensazioni e debolezze. Qual è l’unica cosa che può riportare tutto alla normalità? La morte di Assuntina. Lo scioglimento del dramma viene svelato subito e ripreso nel finale: il disperato bisogno di “normalità” spinge ad una scelta estrema.
Grazie ad un’attenta e calibrata regia e alla bravura degli attori la vicenda si snocciola, tenendo sempre costante l’attenzione dello spettatore. Non mancano momenti canori, interpretati dai vari personaggi che conferiscono una particolare freschezza alla messinscena, oltre a richiamare la musica napoletana di inizio secolo.
Un plauso ai bravi e versatili attori Giulio Barbato , Claudio Javier Benegas, Pietro Botte, Nico Ciliberti, Valentina Curatoli, Patrizia Monti, Antonella Romano, Ramona Tripodi.
Giulia Esposito