“Brutta avventura” per Mariano Rigillo: l’attore denuncia la sicurezza in città
Al rientro dalla cerimonia “Le Maschere del Teatro”, Rigillo raccontra di un tentativo di rapina in pieno centro.
«Frequento piazza Dante da sempre, dagli anni Settanta: è stata una brutta sensazione. Forse, ancora più brutto, rendersi conto che c’è assenza totale di controllo. L’amarezza, in gran parte, deriva proprio da questo». Con queste parole Mariano Rigillo conclude il racconto del tentativo di rapina che l’ha coinvolto venerdì sera, dopo la serata tenutasi al San Carlo per il premio “Le Maschere del Teatro italiano”. L’attore napoletano riferisce a Repubblica: «Eravamo andati al teatro San Carlo di Napoli. Qualcosa di strano, a dire il vero, l’ho notato subito. Ho visto questi ragazzini che ci osservavano, troppo». Durante il ritorno in auto, lo spiacevole episodio: «Hanno provato ad aprire le portiere dell’auto che per fortuna avevo chiuso. Io ho accelerato e sono scappato».
Come sempre in casi come questo, e come pure dovrebbe essere a prescindere da simili vicende, scatta la riflessione sulla sicurezza in città, sulla criminalità anche dei minorenni, che durante la notte minaccia il quieto vivere dei cittadini o dei turisti. Anche al centro storico: «ragazzini e ragazzine, di neanche 16 anni, che ci hanno preso di mira. Che amarezza».
L’accaduto si replica in poco tempo per Carlo Ceparano, presidente provinciale dei Verdi, e la sua compagna al quinto mese di gravidanza. È Rigillo stesso a spiegarlo: «Ho subito telefonato a Carlo Ceparano che insieme alla sua compagna e ad altri amici era in taxi. L’ho avvertito, gli ho raccontato quanto successo». Il seguito riguarda Ceparano stesso, che ricorda: «Si sono infilati attraverso il finestrino che era aperto, hanno iniziato a vedere se la mia compagna incinta aveva dei gioielli, che per fortuna non indossava. Uno spavento terribile, soprattutto per lei».