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Premiate a Milano le migliori produzioni e realtà teatrali dell’anno.

Si è conclusa ieri presso il Piccolo Teatro Grassi l’assegnazione dei Premi Ubu, massimo riconoscimento teatrale in Italia. La trentaquattresima edizione, patrocinata dal Comune di Milano col contributo ed il sostegno di Unicredit, si è svolta per la prima volta senza Franco Quadri, fondatore del premio, che è stato omaggiato con video-ricordo, emozionando l’affollatissima platea.

La serata, presentata da Gioele Dix, ha visto sul palco alcuni dei vincitori della scorsa edizione che hanno consegnato i premi ai nuovi premiati.

Di seguito l’elenco delle categorie ed i rispettivi premiati:

 

Spettacolo dell’anno:

ex aequo The History Boys di Teatridithalia e  Dopo la battaglia di Pippo Delbono

 

Regia:

ex aequo Valerio Binasco per Romeo e Giulietta e Mario Martone per Operette morali


Scenografia:

Maurizio Balò per Il misantropo


Attore:

Gianrico Tedeschi in La compagnia degli uomini


Attrice:

ex aequo Mariangela Melato e Federica Fracassi

 

Attore non protagonista:

Luca Micheletti in La resistibile ascesa di Arturo Ui


Attrice non protagonista:

Ida Marinelli per The History Boys


Nuovo attore o attrice (under 30):

I protagonisti di The History Boys (Giuseppe Amato, Marco Bonadei, Angelo Di Genio, Loris Fabiani, Andrea Germani, Andrea Macchi, Alessandro Rugnone, Vincenzo Zampa)

 

Migliore novità italiana (o ricerca drammaturgica):

The End di Valeria Raimondi e Enrico Castellani

 

Migliore novità straniera:

Lucido di Rafael Spregelburd

 

Migliore spettacolo straniero presentato in Italia:

Vollmond (Pina Bausch, Tanztheater Wuppertal Pina Bausch)

 

Premi speciali:

Teatro Povero di Monticchiello per il coinvolgimento di un intero paese in un progetto di teatro civile di forte intensità poetica;

Il Festival Prospettiva di Torino, a cura di Mario Martone e Fabrizio Arcuri, terreno di confronto artistico internazionale rivolto alla crescita del “nuovo”;

Mario Perrotta per la “Trilogia sull’individuo sociale”, del quale coglie la disgregazione nel mondo contemporaneo;

Rai Radio 3 per aver riproposto con successo un genere “dimenticato” quale il radiodramma, valorizzandolo come arte del presente;

Virgilio Sieni non solo per il complesso del suo lavoro sul movimento, ma anche per la ricerca di nuovi linguaggi con interpreti non professionisti;

Teatro Valle Occupato per l’esempio di una possibilità nuova di vivere il teatro come bene comune.

 

 

(Fonte della foto pubblicata: Il Sole 24 ore)

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