Al teatro Il Primo la festa di un compleanno pieno di amarezza
Arnolfo Petri avvia la stagione del teatro dei Colli Aminei, con una storia familiare dalle tinte fosche.
La scena che si presenta allo spettatore è buia. Ci sono solo due fari. Uno in fondo a destra illumina una grande torta di compleanno con 40 candeline e tanta panna intorno. L’altro faro a sinistra svela la presenza di un uomo seduto su una sedia con la testa tra le mani e rivolta verso il basso. Attorno ai suoi piedi scalzi ci sono delle vecchie foto in bianco e nero. Sono foto che narrano di una famiglia apparentemente come tante, ma che nel suo passato ha un bagaglio doloroso molto grande.
Il festeggiato della serata è Fabrizio, che compie appunto 40 anni. L’unica invitata è sua madre con cui sente il bisogno di parlare. Presto scopriamo che è morta e che suo figlio sente la sua mancanza e la necessità di un chiarimento.
I suoi pensieri e le sue emozioni sono infatti tutte rivolte a lei. Il resto sembra quasi di troppo e poco a poco si viene a scoprire una storia triste e malinconica.
Fabrizio ha bisogno di dialogare con la madre e di ricordare il loro passato. Un passato che ha pochi momenti felici. Quasi tutti i compleanni del piccolo Fabrizio vengono preparati con cura dalla sua mamma, dalla scelta della torta alla maglietta da indossare. Ma puntualmente i festeggiamenti vengono rovinati dalla figura di un padre autoritario e quasi privo di umanità. Un uomo che non è riuscito neanche ad essere un marito affettuoso, che pretendeva rigore da parte di un bambino fragile e silenzioso, la cui unica amica era la mamma. Da qui scatta anche il sentimento di gelosia del padre verso questo rapporto fatto di complicità e amore.
Ma anche questo rapporto ha dei lati oscuri e contraddittori.
Fabrizio prima si rivolge alla madre con smisurato affetto. La loro solitudine rappresentava per lui un’isola felice. Nella seconda parte dello spettacolo invece compaiono sensi di colpa per non essere riuscito ad affrontare il padre, per essere diverso e per Angelo, un uomo affascinante e giovane che ha sconvolto la vita di Fabrizio e della madre.
Unica presenza in scena è quella di Arnolfo Petri che ci mostra un personaggio determinato, senza alcuna paura di rivelarsi e che senza interruzioni inoltra lo spettatore in una storia come tante. Una storia di vita difficile che porta un uomo alla scoperta di sé e alla sua lenta accettazione tra un rapporto morboso con la madre ed uno violento con il padre. Per far ciò, le autrici, Angela Matassa e Giovanna Castellano, ci hanno regalato un testo capace di scavare a fondo nell’animo umano mostrandone tutti gli aspetti.
La madre, inoltre, appare solo come voce, come se questa venisse dall’anima di Fabrizio cantandogli Buon Compleanno. Oppure è una figura lontana alle spalle del figlio che scompare ogni qualvolta questi cerchi di avvicinarsi. Ma ormai non può più ritrovare sua madre.
Festa di Compleanno è andato in scena al Teatro Il Primo martedì 20 dicembre emozionando tutta la sala. Il monologo ha visto impegnato un commosso Arnolfo Petri nel ruolo di Fabrizio e in quello di regista ed ha inaugurato la stagione de Il Primo. Ma tale spettacolo è stato soprattutto un omaggio a Bianca Sollazzo. L’attrice napoletana, che si è divisa tra De Filippo e Scarpetta, ci ha lasciati da poco ma è tornata sul palcoscenico ancora per una sera attraverso la sua voce.
Gabriella Galbiati