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Grande successo alla Sala Assoli per lo spettacolo di Francesco Saponaro, in scena fino a mercoledì 4 gennaio.

Dopo quattro anni dal debutto ritorna a Napoli, al Nuovo Teatro Nuovo, Chiove, lo spettacolo pluripremiato (Spettacolo rivelazione 2008, Premio Olimpici del Teatro 2009) presentato già nel  2008 al Napoli Teatro Festival nella doppia versione teatrale e filmica.
La pièce, tratta dall’opera del drammaturgo catalano Pau Mirò (Plou a Barcelona), diretta da Francesco Saponaro e tradotta in napoletano da Enrico Ianiello, adotta uno scenario diverso dal testo originale in quanto si passa dalle Ramblas di Barcellona ad un piccolo appartamento dei Quartieri Spagnoli, nel cuore di Napoli. È proprio qui che s’intersecano le storie dei tre  personaggi avvolti nella miseria della quotidianità: la giovane prostituta Lalli, il protettore-fidanzato Carlo e il cliente libraio Davide.

Tutte le vicende si svolgono in questo piccolo e fatiscente luogo claustrofobico che non lascia spazio alle speranze, ai sogni e alla voglia di riscatto della giovane Lalli. Il suo bisogno di sentirsi “normale”, rispettosa dei canoni che la società di massa ha imposto, si esprime in una frase indicativa che Lalli rivolge al suo fidanzato: «Carlo, sembro normale?» Ma cosa significa essere normali?  Omologarsi ai modelli estrinseci e deleteri di una società che ci spinge a ingurgitare gli squallidi panini di Mc Donald, a fare uso di droghe e ad ascoltare musica da bancarella. Qui l’idea di normalità sembra ridursi al significato più frivolo del termine.
Dentro di sé, nel suo inconscio, grazie soprattutto ai suoi incontri con Davide, Lalli percepisce che le cose possono cambiare. Il suo desiderio di riscatto emerge pian piano, in maniera graduale, un po’ come il gabbiano che torna sul balcone e che sembra rappresentare la giovane ragazza che cerca di trovare una via d’uscita dalla sua squallida vita, cerca di “volare” verso una vita migliore.
Lalli si rende conto che il riscatto può avvenire attraverso la cultura, i libri, l’arte e  i versi dei poeti, ma alla fine tutto si riduce ad una mera contemplazione.  E allora Chiove su questa gente che vive nella miseria, Chiove sul degrado, Chiove sulla violenza di una vita che offre solo false speranze, Chiove sui desideri repressi e inespressi.

Il forte realismo entro cui si svolge la vicenda, avvalorato anche dall’accurata scenografia di Roberto Crea, fa sì che gli spettatori sembrino quasi dei voyeur, capaci di spiare dentro le mura dell’appartamento come se quella tragedia stesse accadendo veramente davanti ai loro occhi. Gli straordinari attori Chiara Baffi  (vincitrice nel 2009 del Premio UBU come miglior attrice under 30 e del Premio Eleonora Duse come attrice rivelazione) Enrico Ianniello e Giovanni Ludeno hanno saputo, con attenzione e cura dei particolari, dare un grande senso di verità al testo, merito anche della regia efficace ed asciutta di Francesco Saponaro.
La forza dello spettacolo quindi, sta proprio in questa sua semplicità, che fonde insieme profondità e leggerezza.

Giulia Esposito

 

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