Non merita lamenti, storia di un dolore
La poesia di Teatro di Legno e la magia di Sala Ichòs si incontrano per il secondo appuntamento del mese.
“…perché d’un suicida non hanno pietà…„
F. De Andrè
Gli spettacoli di Teatro di Legno, in scena a Sala Ichòs per tutti i weekend di Febbraio, sono delle carezze al cuore in questo freddo inverno.
Per il secondo incontro della rassegna, Teatro di Legno ha proposto Non merita lamenti, affresco di una realtà apparentemente lontana dai nostri giorni e fisicamente dal nostro mondo ma invece molto più vicina di quanto si possa immaginare, un cazzotto nello stomaco dato con un guanto di velluto. La drammaturgia e la regia di Silvana Pirone e Luigi Imperato dipingono i vari quadri di cui è composta l’opera, minimalisti ma ricchi di simbolismi, tratteggiano i personaggi facendoci scoprire a poco a poco le loro storie e lasciando sempre aperti degli spiragli alla libera interpretazione dello spettatore.
Anche questa volta protagonista è una donna, Pascalina Di Gesù coniugata Colantuono, impersonata da Annamaria Palomba che con la sua grande espressività rende egregiamente la sofferenza e l’amarezza di questa madre, che divide la sua vita tra l’attività piena di “cazzimma” di spacciatrice di droga e morte, e quella caritatevole di prefica.
“Ma io sono tosta. Mi lamento tutti i giorni, e vomito quello che ho ingoiato. Mi lamento per chi muore di malattia, di fatica, di speranza, ammazzati, morti uccisi, vecchi, giovani, piccirilli.„
Dai suoi racconti e dai suoi ricordi sono richiamati in scena il marito Vincenzo, nei cui panni c’è Fedele Canonico, perfettamente credibile nel ruolo, e la figlia Carmela, a cui dà corpo e voce, con forza mista a disperazione e rassegnazione, l’ottima Ilaria Cecere. Con poche parole, ma efficaci nel ripercorrere e sottolineare i momenti cruciali della vita dei personaggi, e, invece, molti gesti ed azioni di violenta espressività, che portano in scena sia il tormento e le vessazioni subite da madre e figlia che l’arroganza, dietro cui si cela una grande fragilità, del padre, le loro vite si intrecciano in una spirale di miseria e violenza che condurrà i personaggi, ciascuno a suo modo, a compiere il proprio tragico destino.
E questo destino di miseria e violenza viene simbolicamente rappresentato dal troneggiare al centro della scena di una baracca fatiscente, quasi a voler restituire un’idea di miseria non solo materiale ma morale, di sentimenti che non hanno mai toccato le vite dei protagonisti. In questa baracca Pascalina si rifugia, come in un prigione volontaria, rievocando in una nenia dolorosa i fantasmi del proprio passato e il vuoto lacerante del proprio presente. Così quando la porta di questa baracca si chiude, chiudendo al proprio interno i tre protagonisti e le loro storie, le mandate del chiavistello sembrano quasi voler far calare un ideale sipario sull’intera vicenda, una chiusura che però apre in ciascuno di noi un potente squarcio di riflessione.
Irene Bonadies
Non merita lamenti sarà ancora in scena questa sera alle 21 e domani alle ore 19.
E per gli ultimi due weekend di febbraio, ancora due saranno gli spettacoli – Giorni perduti e Devot’ – che la compagnia Teatro di Legno proporrà ogni venerdì-sabato-domenica nell’ambito della breve rassegna che la vede protagonista assoluta nel teatro di San Giovanni a Teduccio.
Sala Teatro Ichòs
Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (Na)
Per info: www.ichoszoeteatro.it – email: mattielli4@alice.it
Tel. 335 765 25 24 – 081 27 59 45