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Coreografie, immagini ed emozioni per ricordare il dramma argentino attraverso le Madres di Plaza de Mayo.

Una danza muta, per dare corpo alle voci soffocate del 30.000 desaparecidos argentini durante la dittatura del generale Videla dal 1976 al 1983.

Nove ballerine in scena per ricordare la tragedia più grande della storia recente, per riportare indietro nel tempo gli spettatori, catapultarli nella Plaza de Mayo di Buenos Aires e far loro conoscere, attraverso la figura delle madri dei giovani “scomparsi”, in verità torturati ed uccisi, ciò che in quegli anni accadde, ciò che si volle tenere nascosto, insabbiare perché non se ne venisse a conoscenza.

È questo Desaparecidos, il nuovo progetto della Skaramacay Art Factory che da sempre è impegnata nell’occuparsi di problematiche sociali utilizzando la forma artistica quale strumento per veicolarle e diffonderle.

Nata da una idea di Erminia Sticchi, la compagnia contempla discipline molteplici che si fondono per sposare cause di impegno civile, per la difesa della legalità, sia in Campania che all’estero; e dopo aver portato di recente in scena il dramma della strage di Castelvolturno in cui morirono sei immigrati innocenti, in questo nuovo lavoro amplia lo sguardo d’osservazione e si concentra sulla cosiddetta “guerra sporca”, fondendo la danza con la video art, curata da Nestor Aiello, e la prosa.

Il dolore mai placatosi delle madres che, a distanza di trent’anni ogni giovedì si riuniscono nella piazza nel cuore della città per commemorare i propri figli pretendendo, con forza, verità e giustizia su quanto è loro successo, nello spettacolo emerge con immediato trasporto, grazie alle coreografie che danno espressione a storie, volti, nomi; grazie all’audio originale delle interviste vere fatte ai protagonisti di allora e di oggi; grazie alle musiche che ricostruiscono l’atmosfera di quei luoghi, la loro malinconica condizione.

E tutto ciò per consentire alla memoria di non cancellare, ai giovanissimi di sapere, a tutti di ricordare ed impedire che accada ancora.

Ineccepibile il lavoro del corpo di ballo composto dalla stessa regista e coreografa Erminia Sticchi, insieme con Mapi Verona, Amanda Trulio, Marianna Iacopino, Imma Pedaci, Imma Tammaro, Anna Mangani, Vittoria Rocco, Cristina Rinaldi, Annalisa Pistone.

Acerba appare, invece, agli occhi di chi scrive, rispetto all’intensità che il ruolo avrebbe richiesto ma certamente con margini di miglioramento, e senza che ciò infici l’intero prodotto, la parte in prosa in cui Mapi Verona interpreta una delle madri dal simbolico capo coperto.

Su tutto, però, da premiare è certamente il lavoro che sostiene l’intero progetto, le finalità alte che si pone, l’occasione di riflessione che propone e che ci si augura raggiunga il più alto numero di persone possibili.

Lo spettacolo sarà ancora in scena fino a domenica 19 febbraio, alle ore 18,  presso Il Pozzo e Pendolo di Napoli.

 

Ileana Bonadies

 

 

Il Pozzo e il Pendolo

Piazza san Domenico Maggiore, 3 – Napoli

info e prenotazioni: 081 542 20 88

www.ilpozzoeilpendolo.it

 

 

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