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Il teatro dei Colli Aminei è la cornice della seconda tappa del confronto d’autori tra Nasuto e Adinolfi.

Dopo la messa in scena dei due atti unici al Sancarluccio, i due autori partenopei si sono “ri-incontrati” al teatro Il Primo con due nuovi atti unici: Festa senza luci e Sogni in Stereofonia.

FESTA SENZA LUCI

L’atto unico di Luca Nasuto è un insieme di più storie, storie che forse ci appartengono più di quanto crediamo, storie che ci passano vicino, ci sfiorano ma a cui spesso non diamo la giusta importanza o attenzione probabilmente perché oramai troppo assuefatti dall’eco continuo di programmi televisivi che ci bombardano di vicende di questo genere.
Sul palco prendono vita tre di queste storie: la prima, Approdi Sconsacrati, parte da una preghiera che il travestito Lucilla (interpretato da Marco Sgamato) rivolge alla Madonna. Lucilla è innamorata del parroco del paese e prega per coronare il suo sogno d’amore ma contemporaneamente non disdegna di ricorrere a fatture e iatture per allontanare persone che potrebbero intralciarla. La vicenda la porterà in un vortice di follia il cui epilogo sarà tragico e senza via d’uscita.
Le altre due storie sono Cornelia Obitorio e L’eccelsa – opera numero 98, due monologhi molto intensi che raccontano la vita di una prostituta attraverso il suo rapporto con i clienti e la storia di una disabile vittima di abusi da parte dello zio.
Come è evidente tutte e tre le storie affrontano tematiche che, nonostante i tempi apparentemente evoluti in cui viviamo, risultano purtroppo sempre vive e attuali e per le quali non è difficile trovare riferimenti nella cronaca degli odierni telegiornali.
Dal punto di vista della scrittura è doveroso segnalare il fatto che i testi di Nasuto, che presentano anche ovvi riferimenti ai temi della produzione artistica di Ruccello, sono scritti tutti in versi. Questo rende senza dubbio più ostico il lavoro di tutti gli attori che riescono comunque a rendere in modo ottimale i testi che più che teatrali potrebbero essere definiti poetici. Da sottolineare la grande prova d’attore di Marco Sgamato che riesce a cogliere in pieno lo spirito del testo e a rendere il personaggio di Lucilla ricco di sfumature impregnandolo delle atmosfere popolari che, come già sottolineato, sono sempre presenti anche nei testi di Ruccello.

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SOGNI IN STEREOFONIA

Nostalgici di tutto il mondo unitevi! L’atto unico di Adinolfi è un’ottima occasione per rivivere le emozioni, le atmosfere e i rapporti dell’adolescenza.
La vicenda è quanto di più semplice e comune possa esistere: una festa di compleanno. Il periodo sono gli anni ’80. Grazie ad una sapiente scelta di musiche si viene subito immersi in questo teen-drama che presenta situazioni in cui chiunque si può rispecchiare: i primi amori non corrisposti, le prime feste in casa, i litigi dell’adolescenza. Tutto viene scandito dalla voce di uno speaker radiofonico il quale accompagna esternamente la festa. Essa, paradossalmente, rappresenta una sorta di nascita e declino degli anni ’80 e  si conclude proprio con la voce dello stesso speaker che diventa narratore del futuro dei protagonisti e sembra così quasi rispondere alla domanda che, anni fa, si poneva il cantante Raf: “Cosa resterà di questi anni ’80?”.
Chi scrive ha vissuto la sua adolescenza qualche anno dopo il periodo della messa in scena, ossia tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 ma ciò nonostante non è rimasto immune dal sentirsi coinvolto in alcune delle situazioni rappresentate e nel rivedere in quelle alcune esperienze dirette e/o indirette del proprio vissuto, come certamente sarà capitato a tutti gli spettatori in sala.

Gennaro Monforte
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FESTA SENZA LUCI
di Luca Nasuto

con:
Rosaria Esposito, Adelaide Oliano, Marco Sgamato, Anna Spagnuolo

Aiuto regia: Adelaide Oliano
Regia: Luca Nasuto

SOGNI IN STEREOFONIA
di Vittorio Adinolfi

Con:
Angela Rosa D’Auria, Loretta de Falco, Chiara Mattiacci, Gigi Mendoza, Francesco Pace

Speaker radio: Marco Pesacane

Collaborazione alla drammaturgia e alla regia: Angela Rosa D’Auria
Regia: Vittorio Adinolfi

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