Romeo e Giulietta al Rione Sanità
La storia d’amore nata dalla penna del drammaturgo inglese, da Verona si trasferisce a Napoli e prende vita grazie all’associazione Sott’ o Ponte.
Il regista Vincenzo Pirozzi e la nuova Accademia della Sanità, con la sua compagnia de “I 300”, sfruttando la suggestiva atmosfera della basilica dell’Immacolata e San Vincenzo, mettono in scena la tragedia di Shakespeare Romeo e Giulietta rivisitandone lingua e contesto storico, grazie all’adattamento del testo a cura di Annalisa Corporente.
Nello spettacolo itinerante, coreografato da Pamela Carraro, un po’ a ricordare gli antichi spettacoli religiosi che si tenevano all’interno delle chiese durante il medioevo, si viene catapultati in una realtà quanto mai attuale: Romeo (Vincenzo Coletti) e Giulietta (Lisa Esposito ) appartengono a due famiglie camorriste rivali e non usano il dialetto veronese o l’inglese per comunicare, bensì il napoletano.
La messa in scena cela il concetto dell’incomunicabilità tra gli uomini che porta poi alla tragedia finale; incomunicabilità che traspare in un ballo mascherato che vede uomini e donne nettamente divisi, che si esprime in forma quasi onirica nel monologo di Mercuzio (Carlo Geltrude) e che palesa le sue conseguenze nella scena finale: Romeo «nunn’ha avuto ‘a ‘mmasciata» e ciò segna definitivamente il suo destino.
La figura della morte (impersonata da Annabella Carrozza), con cui tutti i personaggi, inconsapevolmente, hanno stretto un patto, è il fil rouge dell’intera tragedia.
L’amore tra i due giovani è come sublimato, reso etereo dalla danza armoniosa che li vede protagonisti. Passi di danza per immortalare un’unione tanto dolce e tanto amara. Il loro è un amore che va al di là del nome, dell’odio tra le famiglie, un amore sospeso tra sogno e realtà che non può esistere e che porta con sé lo spettro della morte. Lo stesso vale per la figura di frate Lorenzo (Ciro Vigoriti), il doppio della morte . Egli nutre l’illusione che il matrimonio tra un Montecchi e una Capuleti possa far cessare l’odio macchiato di sangue tra i due clan; l’Amore che tutto guarisce, l’Amore che tutto può. Il frate è una pedina del destino tragico che sta per incombere sui giovani amanti: non riesce ad avvertire in tempo Romeo che quella di Giulietta è solo una morte apparente. La morte ha avuto la meglio, essa è diventata la loro compagna di viaggio, ora potranno finalmente vivere il loro amore in eterno.
Romeo cu Giulietta è uno spettacolo che, visto nel complesso, vuole arrivare al cuore di un nodo ben stretto della vita quotidiana, non solo napoletana.
Repliche fino a domenica 18 marzo.
Carmela Pugliese, Valerio Corvino
Basilica della Immacolata e San Vincenzo.
Piazzetta San Vincenzo alla Sanità 1 – Napoli
prenotazione obbligatoria ai numeri: 081 365 70 47 (dalle 16:30 alle 20:00 dal Lunedì al Venerdì)
cell. 339 657 49 90 – 338 158 68 37