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Partecipazione dal basso, autogoverno, ascolto sono le parole chiavi della conferenza stampa in cui sono stare rese note le motivazioni che hanno indotto all’occupazione del Forum.

Lo striscione esposto da questa mattina sul cancello d'ingresso del Forum delle Culture

Si è svolta al terzo piano dell’ex Asilo Filangieri la conferenza stampa convocata dal collettivo La Balena che questa mattina ha occupato pacificamente i locali del Forum Universale delle Culture.

Presa di coscienza cittadina e nazionale – così  è stata definita dagli organizzatori –, l’occupazione vede la partecipazione del Teatro Valle Occupato di Roma, dell’ex Cinema Palazzo di Roma, il Teatro Coppola di Catania, i lavoratori dell’Arte di Milano, il S.a.l.e. Docks di Venezia, l’Arsenale di Palermo, accanto a moltissimi altre realtà territoriali da sempre attive in materia di beni comuni.

Partecipazione, autogoverno, possibilità di formulare proposte sono le parole chiavi dell’iniziativa che nasce dalla necessità precisa di chiedere alle istituzioni di mettersi in ascolto, di elaborare insieme alla cittadinanza, agli operatori culturali, le soluzioni alle necessità urgenti in termine di cultura, interrogandosi su cosa significhi realmente Bene Comune e prevedendo una partecipazione collettiva diretta, attiva alla politica culturale della città senza più lasciare che siano calate dall’alto le proposte relative.

«Ciò che si intende aprire – spiega un rappresentante del collettivo – è un nuovo spazio autonomo che si ponga come dispositivo di partecipazione democratica diretta in cui le pratiche da applicare siano l’autodeterminazione dal basso, l’autogoverno diretto dei beni comuni».

Affermare la Cultura come bene comune, ripensare le politiche per i lavoratori autonomi, intermittenti è ciò che ci si prefigge, dunque, ed occupare il Forum in quanto spazio vuoto, organizzando in tre giorni incontri tematici con esperti dedicati ai beni comuni (venerdì ore 16: 30), al welfare (sabato alle 16: 30) e alle politiche culturali (domenica alle 10:30), invitando a confrontarsi e discuterne insieme, è dimostrare, in pratica, ciò che si vorrebbe venisse fatto in quegli stessi luoghi che per ora fungono solo da contenitore di qualcosa che non c’è e stenta a nascere.

Presente anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Antonella Di Nocera, la quale dopo aver attentamente ascoltato ha chiesto agli organizzatori in che modo intendano relazionarsi con le istituzioni e con l’amministrazione comunale. Incerta la risposta di uno dei rappresentanti del collettivo che ha affermato essere ancora in atto la costruzione di una modalità efficace di relazione considerato la nascita solo da poco tempo de La Balena, il cui percorso di crescita è in continuo divenire e come una vera e propria balena che tende ad inabissarsi per poi riemergere, ambisce a diventare sempre più duraturo e permanente. Assolutamente chiara sia sin da ora, però, è l’esigenza a chè si separino gli spazi di azione e le istituzioni facciano un passo indietro consentendo, così, di mettere in opera delle pratiche condivise dal basso che favoriscano il riappropriamento degli spazi, delle ricchezze in termini di finanziamenti da destinare alla cultura, dei processi decisionali.

 

Ileana Bonadies

 

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