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La Compagnia Bianca Sollazzo piace e diverte col riallestimento di un classico di Scarpetta.

Un sipario rosso rubino di velluto si apre e lo spettatore è subito lanciato in una scena bizzarra e quanto mai divertente. La baffuta e imbizzarrita zia Beatrice corre avanti e indietro nel salotto di casa mentre il suo domestico Biagio tenta inutilmente di calmarla. La donna è incontrollabile perché convinta che il marito Fortunato la tradisca: questi, infatti, non solo tarda ad arrivare ma quando torna a casa, inventa una scusa assurda raccontando di un finto incedente del tram. Come spesso accade, l’intuizione femminile non sbaglia e poco dopo il pubblico diventa l’intimo confessore di Fortunato che confessa la sua relazione extraconiugale con una ragazza.

Il destino, però vuole che nella stessa abitazione, vi siano altri due birbanti assassini (espressione, questa, che un tempo si usava per indicare dei traditori bugiardi): con Beatrice (Melania Esposito) e Fortunato (Gianni Martino), invero,  vivono anche il fratello di lei, Camillo (Pino Pino), e le sue due figlie, Virginia (Francesca Stizzo) e Concettella (Anita Laudando). La prima è a sua volta sposata con Felice, interpretato magistralmente da Rosario Ferro che sa regalare al suo pubblico grasse risate grazie alle irriverenti battute a all’eccellente mimica facciale.

Ma ritorniamo alla nostra storia. Il simpatico e originale trio, composto da Fortunato, Camillo e Felice, viene continuamente mortificato dai rimproveri della zia che li mantiene economicamente e li comanda in maniera autoritaria. I tre uomini, oltre da essere particolarmente mendaci, non hanno mai lavorato veramente nella loro vita e non riescono praticamente in nulla.

Ma ciò che anche li accomuna è il fatto che essi tradiscono le loro consorti con tre modiste, ignorando che le ragazze siano amiche tra loro. Divertentissima e ben costruita è quindi la scena del II Atto in cui le giovani donne organizzano una cena per far conoscere i loro fidanzati. A Felice, Camillo e Fortunato, dopo lo shock, non rimane altro che fare un patto di alleanza e godersi la serata…ma ovviamente non tutto scorre liscio ed i tre birbanti vengono colti in flagrante.

Basata sul consolidato schema della commedia degli equivoci, la storia, scritta da Eduardo Scarpetta, ed in questo allestimento riproposta senza bisogno di modificare il testo nel suo sviluppo e linguaggio grazie alla convincente prova di ogni singolo attore che riesce a far proprio il personaggio che interpreta, non manca di essere ancora oggi attuale e di strappare non poche risate fin dalla prima scena divertendo con gusto senza scadere mai nella volgarità, come del resto ricorda lo stesso Ferro al termine dello spettacolo di cui è anche regista.

Se non si vuol perdere l’occasione di divertirsi, dunque, c’è tempo di assistere allo spettacolo fino al prossimo 25 marzo.

Gabriella Galbiati

 

Teatro Il Primo

via del Capricorno, 4 – Napoli

tel. 081 592 18 98

Email: ilprimo@teatroilprimo.it

http://www.teatroilprimo.it/

 

 

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