… Salvo i due o tre per le farfalle
In scena allo Start il libro di Antoine de Saint-Exupéry tra dialoghi e tempo che scorre.
Il Piccolo Principe torna dalla sua Volpe nello spettacolo di Benedetto Sicca, Salvo i due o tre per le farfalle, al teatro Start/interno5. Lo spettacolo, infatti, si rifà alla fiaba di Antoine de Saint-Exupéry, immaginandone un seguito: i bruchi lasciati per le farfalle si sono rivelati fatali per la rosa cara al Principe (interpretato da Emilio Vacca) ed egli, dopo un lungo peregrinare, ritorna sulla Terra, dalla Volpe che aveva “addomesticato”. Qui il loro rapporto si sviluppa in una dimensione senza tempo né spazio, scandito dalla ripetizione e da due giochi: Interfiaba e Passat-tempo. Ma, in questa staticità, il loro crescere con tempi diversi li porta a dividersi per ritornare a quella catena di esperienze e separazioni a cui la storia del Piccolo Principe ci ha abituati, quale simbolo della vita. Il Principe smette di essere piccolo, mentre la Volpe ha paura di seguirlo nel suo viaggio.
Lo spettacolo si articola in 24 quadri il cui susseguirsi è determinato dal cambio di luci. In realtà, queste hanno un loro linguaggio interno che come sua voce ha il colore: la luce è di solito chiara, neutrale durante la rappresentazione delle scene, per poi diventare blu nei momenti extra-testuali, cioè tra un quadro e l’altro e nella rappresentazione del primo incontro tra la Volpe e il Principe così come è avvenuto nella fiaba; diviene rossa in solo due scene, particolarmente belle e toccanti, che vedono protagonista, sola, la Volpe. Francesco Vitiello interpreta quest’ultimo personaggio perfettamente; la sua recitazione tocca proprio quell’ “essenziale invisibile agli occhi” che la volpe della fiaba di Saint-Exupéry insegna al principe. Alle scene fa da sfondo la scenografia e l’istallazione di Tommaso Garavini, che col suo candore fa da cassa di risonanza al linguaggio della luce e sottolinea l’assenza di confini spazio-temporali nel mondo in cui i due personaggi si trovano ad agire. Molto bella l’idea del gioco Interfiaba, che esplica in linguaggio mitico – attraverso il riconoscimento dei due personaggi in altri due della tradizione fiabesca e letteraria – il rapporto tra il Principe e la Volpe e la sua evoluzione. Le uniche volte in cui lo spettacolo cade e rompe la sua atmosfera quasi onirica sono i momenti in cui la sfera sociale della realtà mondana sembra forzatamente entrarvi.
Repliche fino a questa domenica 11 marzo, alle ore19 e alle 21.
Carmela Pugliese e Valerio Corvino
Start/Interno5
via S. Biagio dei Librai n. 121 – Napoli
Per info:
081 551 49 81
interno5start@gmail.com