Haber tra musica e poesia
Un viaggio attraverso le parole in versi che raccontano l’amore, il dolore e la solitudine.
“L’illusione è che tu semplicemente
stia leggendo questa poesia.
La realtà è che questa è
più di una
poesia. […]”
Splash – C. Bukowski
«Ditelo in giro che questo spettacolo è bello».
Così ci esorta Haber, e non è difficile seguire il suo consiglio. Perché Haber incontra i poeti Bukoswki, Neruda, Prevert, in scena al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli fino a lunedì 19, è uno spettacolo bello, davvero.
Accompagnato ottimamente dalla musica e dalle improvvisazioni di Luca Velotti al sax e Marco Di Gennaro al pianoforte, Haber dà voce e corpo alle parole, fa rivivere le sensazioni, i momenti e le emozioni che sono dietro le parole di Bukoswki, Neruda, Prevert in uno spettacolo che già da tempo sta girando i palcoscenici italiani.
L’amore, la vita, la morte, diversi sono gli argomenti e diversi sono gli stili delle poesie interpretate, da quello più apparentemente semplice di Prevert a quello molto più brutale e carnale di Bukoswki, ma tra tutte c’è un unico filo di collegamento: la necessità di essere poesie fatte per essere “dette” piuttosto che lette. Bukowski, Neruda e Prevert sono dei “rivoluzionari” nel linguaggio e nel modo di rappresentare il mondo reale. Le loro poesie, ognuna a suo modo, guardano e criticano la realtà, partendo a volte da piccoli momenti di semplice quotidianità, attraverso la manipolazione delle parole, la combinazione di suoni, l’utilizzo di un’aggettivazione ricca e accostamenti insoliti. Le parole dei poeti assumono toni diversi in ogni poesia per dar voce a tutti quei pensieri e quelle manifestazioni che un uomo vive, fino a sfociare nei toni più accesi della collera dell’uomo che si rivolta.
Non è un reading di poesie, non è un’opera teatrale, questo spettacolo ti permette di entrare nella poesia, di viverla e anche di apprezzare la bravura di Haber nel farti provare tutto ciò. Haber scherza con il pubblico, tra una sigaretta e l’altra, inserisce commenti personali tra i versi e alterna alle poesie sue interpretazioni di canzoni di Tenco. È, come egli stesso afferma, un uomo da palcoscenico, fatto per star sul palco e davanti una cinepresa, ed è proprio per questo motivo che riesce a rendere così leggero e allo stesso tempo appassionato e coinvolgente il reading trasmettendoci tutto il mondo che c’è in una poesia.
Irene Bonadies
Nuovo Teatro Nuovo
via Montecalvario, 16 – Napoli
tfx 081 40 6 62
Non credo che questo sia stato uno spettacolo interessante, sia nelle parti recitate, sia e soprattutto nelle parti cantate. Anche se si è cercata di farla apparire come un’opera unitaria, ho visto poca linearità tra la prima e la seconda parte. Al di là del lavoro dei musicisti (Velotti e Di Gennaro)e di Haber, credo sia necessario sottolineare un gravissimo errore all’interno dello spettacolo (e anche nel titolo e in quell’ipotetico filo conduttore che lega le poesie lette). La poesia “Lentamente muore” letta da Haber attribuendola a Neruda non è, ovviamente, di Pablo Neruda ma della scrittrice brasiliana Martha Medeiros. Si tratta di un errore tanto grande che mi stupisce come non sia stato notato da nessuno (attori, regista, produzione etc). Non è difficile notare che quella poesia, come in tanti sanno, per ragioni stilistiche e concettuali, non è certamente del poeta Pablo Neruda.
Luca Ciriello