Parte la raccolta firma per il ricorso contro la Fondazione Campania dei Festival
L’appuntamento per la sottoscrizione è fissato per sabato 24 marzo, alle 10:30 al Cinema Modernissimo.
Pubblichiamo qui di seguito la convocazione diffusa dal Comitato Ricorso, formato da imprese e operatori culturali e nato spontaneamente al fine di chiedere ed ottenere trasparenza in merito all’attività della stessa Fondazione e ai suoi rapporti con la Regione Campania finanziatrice del progetto:
Sono convocati tutti coloro che vogliono firmare il ricorso contro le delibere della Regione Campania 645 e 806 del 2011, ovvero il progetto “La Campania dei Festival verso il Forum delle Culture” (in materia di investimenti in campo teatrale, delle arti e dello spettacolo, NdR) e nuovo Statuto per la trasformazione della Fondazione in Ente in house regionale.
Da una prima riunione del comitato, avvenuta in data 21 marzo, si è convenuto di parcellizzare in modo diversificato la partecipazione dei componenti (quote di 10 € per i giovani artisti, da 50 a 100 € per gli operatori culturali e 150 € per le imprese del settore).
Sarà presente l’avvocato Michele Spagna, il quale leggerà il ricorso e risponderà alle domande.
Chi vuole aderire al ricorso dovrà corredarsi di:
– Curriculum Vitae professionale firmato
– fotocopia di un documento di riconoscimento
– sottoscrizione
Chi non può essere presente sabato 24 marzo, ma vuole aderire al ricorso può contattare il Sig. Roberto Roberto al 320 2730156.
Il ricorso verrà presentato al Consiglio di Stato martedì 27 marzo 2012.
Al ricorso possono partecipare tutti gli artisti, gli operatori e le imprese del settore.
COMITATO RICORSO Fondazione Campania dei Festival
comitato.ricorsocampania@gmail.com
A nome del Comitato preciso che non è formato da creditori o almeno non è questa la sua natura. Molti dei firmatari non hanno crediti rispetto alla Fondazione. Il ricorso vuole bloccare una deriva pericolosa che può rappresentare un precedente gravissimo, ovvero che gli enti pubblici, scendano in campo rastrellando risorse nazionali ed internazionali e diventando di fatto monopoliste nel settore delle arti sceniche o di qualsiasi altro settore delle attività culturali. Con ovvio vantaggio per le appartenenze politiche che di volta in volta ne sarebbero titolate e a enorme discapito della qualità e della libertà di espressione e di progettazione culturale.
Roberto Roberto