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Costituitosi ieri, raccoglierà le istanze di imprese e professionisti del settore contro il progetto “La Campania dei Festival verso il Forum universale delle Culture”.

Qui di seguito il nuovo comunicato diffuso dal Comitato per informare su quanto avvenuto nell’incontro di sabato 24 marzo e per illustrare le prossime azioni che saranno intraprese:

 

Sabato 24 marzo alle ore 11:30 presso il cinema Modernissimo di Napoli si è costituito ufficialmente il Comitato ricorso contro la Fondazione Campania dei Festival.

Ad oggi i partecipanti, tra imprese e professionisti del settore, sono 24. Il costo del ricorso è coperto al 25%.

Tale ricorso verrà presentato in due tempi (il 27 marzo ed il 10 aprile), rimangono ancora 15 giorni per iscriversi al Comitato (auspichiamo la seconda impugnativa avrà quindi probabilmente più firmatari della prima).

I firmatari devono essere necessariamente operatori del settore, ma è stata avanzata la proposta di costituire anche un gruppo di “cittadini spettatori danneggiati” a sostegno del Comitato.

L’avvocato Michele Spagna ha illustrato i contenuti del ricorso che impugna le delibere Regionali inerenti il progetto “La Campania dei Festival verso il Forum universale delle Culture” (Dgr 645/11) ed il nuovo statuto (Dgr 806/11) che trasforma la Fondazione da ente aperto ad altre istituzioni sia pubbliche che private, ad ente in house della Regione, ovvero alle sue esclusive dipendenze.

Alcuni domande dei presenti hanno chiarito:

– Il ricorso, sia in caso di esito positivo che negativo, non comporta per i firmatari alcun costo né beneficio di alcun genere. In caso di vittoria del comitato, l’amministrazione regionale dovrà cancellare le delibere varate; in caso di perdita del ricorso, non ci sarà nessuna azione da parte della Regione.

– Il ricorso “tenta di bloccare” il principio che un ente pubblico possa attuare un monopolio in campo culturale. Le istituzioni pubbliche possono pianificare e programmare politiche culturali e possono essere soci fondatori di istituzioni pubbliche nel campo dello spettacolo e della cultura, ma queste devono essere autonome se vogliono fare attività nel mercato culturale. Lo prevede la legge e precedenti sentenze del Consiglio di Stato che supportano il “nostro” caso.

– Per l’utilizzo di fondi europei è necessaria l’emanazione di bandi di evidenza pubblica, non solo per l’impiego di manodopera e servizi, ma soprattutto per la progettazione e per la gestione di attività.

– I creditori non saranno né avvantaggiati né danneggiati dal ricorso: la Comunità Europea può già scoprire per altre vie (vedi es. Petizione) se vi sia stato un uso illegittimo dei Fondi Strutturali, e nel caso può bloccare l’erogazione degli stessi a prescindere. Ma in ogni caso i creditori possono rivalersi sulla Fondazione che ha stipulato i contratti e sull’ amministrazione regionale che ha approvato i deliberati.

 

Per info:

il sig. Roberto Roberto (cell. 320 27 30 156 – e mail: ro.roberto@iol.it) potrà fornire ulteriori dettagli; egli è anche incaricato di raccogliere le quote di sottoscrizione e la documentazione necessaria per tale ricorso (c.v. firmato, codice fiscale e documento di identità).

L’avvocato Spagna rilascerà regolare fattura ad ognuno nei termini prescritti dalla normativa.

 

COMITATO RICORSO Fondazione Campania dei Festival

comitato.ricorsocampania@gmail.com

 

 

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