Napoli Teatro Festival 2012: nomi e numeri a una settimana dal via
Nuova edizione del Festival, Brook e Wilson aprono la lista degli artisti internazionali. A seguirli i focus sul teatro argentino e la danza israeliana.
Dopo le innumerevoli polemiche che hanno caratterizzato la scorsa edizione, riparte con la quinta edizione il Napoli Teatro Festival Italia, organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival e diretto, ancora una volta, da Luca De Fusco. Il 6 giugno al Teatro San Carlo darà il via a questo grande evento internazionale in programma dal 7 al 24 giugno e poi dal 25 al 30 settembre, un concerto in omaggio alla città di Napoli della cantante israeliana Noa accompagnata dai Solis String Quartet ed il chitarrista Gild Dor.
L’attenzione alla scena internazionale continuerà, poi, con l’allestimento di due spettacoli diretti da capisaldi del teatro contemporaneo: The Makropulos Case di Robert Wilson e la prima italiana di The Suit di Peter Brook.
Due i focus principali su cui si concentrerà la rassegna: il primo verterà sulla nuova scena teatrale argentina e vedrà in scena, tra gli altri, il regista e drammaturgo Claudio Tolcachir, rivelazione del Festival d’Automne di Parigi del 2011, protagonista emergente, il quale presenterà tre suoi spettacoli (Tercer cuerpo, El viento en un violin, La Omision de la Familia Coleman). Ad essi, in programma, si affiancheranno i lavori di Daniel Veronese, figura di riferimento del teatro di Buenos Aires nel periodo della post-dittatura, e quelli della giovane Romina Paula.
Il secondo focus, invece, sarà dedicato alla danza isreliana e porterà in scena la Vertigo Dance Company con due spettacoli (Null e Birth of the Phoenix); la Kibbutz Contemporary Dance Company con Bein Kodesh Le’ Hol (Sacred and Profane) e If at all, mentre Dafi Altabeb, su commissione del Festival, porterà a Napoli in prima assoluta una performance dal titolo Sensitivity to heat.
Cinque i progetti speciali: Écrire et mettre en scène aujourd’hui che prevede uno spettacolo scritto da Marion Aubert e firmato da Gèrard Watkins; ed un altro di Pierre-Yves Chapalain, firmato da Guy Delamotte; la rassegna “Ramblas” dedicato all’arte di strada; Welcome on board di Gennaro Cimmino ispirato alla vita degli assistenti di volo; L’Isola di Arturo che vedrà Licia Maglietta interpretare il capolavoro di Elsa Morante e, infine, “Arrevuoto – Settimo Movimento”, progetto firmato da Maurizio Braucci e Roberta Carlotto che sfocerà in una prima assoluta all’Auditorium di Scampia.
Doveroso menzionare anche gli altri spettacoli che animeranno questa nuova edizione: Summer di Edward Bond e diretto da Daniele Salvo, in cui oggetto di studio sono gli “effetti” e le reazioni che la guerra e la violenza possono causare sulla psiche umana; Taking care of baby, creazione dell’Accademia degli Artefatti su testo di Dennis Kelly, regia di Fabrizio Arcuri, musiche originali dei Subsonica. The Rerum natura, una creazione di Babilonia Teatri, che ha origine da una lunga riflessione sulla morte. E ancora: Emanuela Giordano e Mascia Musy porteranno in scena A bocca piena, riflessione critica su quanto e come mangiamo; Teatro in cucina: Sartù, testo di Rosi Padovani, regia di Roberto Azzurro, in cui ad essere esaltate sono le tradizioni culinarie partenopee; Pasolini Plauto Il Vantone, traduzione pasoliniana del Miles gloriosus di Plauto fatta rivivere dal regista Arturo Cirillo; Tommy… non apro!, drammaturgia e regia del napoletano Vincenzo Borrelli; E feste a mmare di Antonella Monetti; Yo, El Heredero (Io, l’erede di Eduardo De Filippo) versione spagnola firmata da Francesco Saponaro. Infine, con Wonderland torna a Napoli uno dei registi più amati dal pubblico del Festival, Matthew Lenton.
A settembre, invece, si riprenderà con Antonio Latella che presenterà C’è del pianto in queste lacrime, ispirato alla sceneggiata napoletana, a cui seguirà Antigone di Valeria Parrella per la regia di Luca De Fusco, Ta-Kai-Ta scritto e diretto da Enzo Moscato, Odissea Napoletana di Gabriele Russo, Voce ‘e notte per la drammaturgia e regia di Lina Sastri e ‘O Paparascianno di Laura Angiulli.
Per quanto riguarda la nuova drammaturgia si vedrà un adattamento di Alessandro Maggi di Igiene dell’assassino di Amélie Nothomb, in scena in prima assoluta; Museo delle Utopie di Pietro Favari, regia di Giuseppe Sollazzo; Un giorno tutto questo sarà tuo di Davide Iodice, spettacolo nato da un laboratorio realizzato nella precedente edizione durante quale gli attori si sono confrontati con i propri rispettivi genitori; Napoli. Interno. Giorno. Visioni oltre… ed altre di una città, una produzione CRASC e NTFI che porterà gli spettatori in giro per i vicoli della città e li accoglierà in un’abitazione napoletana (regia di Marco Luciano e testo di Carmine Borrino); Ifigenia in Aulide di Mircea Eliade, regia di Gianpiero Borgia; L’Angelo della casa di Antonella Cilento, regia di Giorgia Palombi; Exils di Fabrice Murgia, La casa morta di Yiannis Ritsos per la regia di Pierpaolo Sepe.
Non mancherà l’E45 Napoli Fringe Festival che si arricchirà con il Fringe Biennale. In una maratona di tre giorni, quest’anno, saranno scelte le compagnie che andranno in scena l’anno prossimo. Novanta saranno i nazionali e internazionali che si esibiranno davanti a una giuria composta da direttori di teatro italiani e stranieri e alla fine, tra essi, ne saranno scelti trenta.
Del ricco cartellone si parlerà ancora, comunque, nel corso dell’incontro fissato mercoledì 30 maggio alle ore 18.00 presso il Forum della libreria Fnac, in Via Luca Giordano 59, con il direttore artistico della quinta edizione Luca De Fusco. Interverranno Alessandro Preziosi per Igiene dell’Assassino, uno spettacolo in coproduzione con il Teatro Stabile d’Abruzzo (di cui è il direttore artistico) tratto dal romanzo di Amélie Nothomb, Cristina Donadio che porterà in scena La casa morta per la regia di Pierpaolo Sepe e il professor Lucio d’Alessandro, rettore dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e consigliere d’amministrazione della Fondazione Campania dei Festival che organizza il Napoli Teatro Festival.
Di rilievo, infine, i numeri che caratterizzano l’iniziativa: 25 giorni di spettacoli, oltre 130 rappresentazioni, 30 luoghi tra teatri classici e location inusuali tra cui il Parco Archeologico di Pausilypon a Coroglio.
A questo punto, però, dopo tanto parlare una domanda sorge spontanea: la questione dei lavoratori delle passate edizioni del NTFI che non sono stati retribuiti, è poi stata risolta?
Giulia Esposito