La “Zona d’osservazione” di Giulio Baffi dedicata a Massimo Troisi
Quando la commemorazione di un grande artista rischia di danneggiarne il ricordo.
Chissà cosa ne avrebbe pensato Massimo Troisi di questo “speciale” andato in onda su Rai1 per ricordarlo. Da quando questo straordinario attore è scomparso c’è stata una gara, a volte davvero imbarazzante, di amici attori, di amici registi, di ricordi pieni di buone intenzioni e di brutti momenti di spettacolo. Ma questo organizzato dalla Rai credo li batta tutti. Povero di idee, banale e scontato. Hanno messo su una galleria di luoghi comuni, una sfilza di “testimonianze” e “contributi” davvero mortificanti.
Sono rimasto a guardare la trasmissione fino alla fine, sperando sempre in un guizzo d’invenzione, in un’impennata di divertimento, di vera emozione, magari di commozione, che non è mai arrivata. Tanti in fila a dirsi e a darsi. Ma Massimo Troisi ed il suo straordinario linguaggio, le sue strepitose invenzioni, il suo talento dove’era? Mettiamo che si sia trovato davanti allo schermo un telespettatore che di Troisi non aveva mai sentito parlare, che idea si sarà fatto di questo attore e del suo lavoro in teatro, nel cinema, in televisione? Si sarà chiesto certamente, il povero ignorante, perché mai tanto spreco di soldi, di tempo, di colori, di musiche.
Eppure Troisi è stato un grande poeta, un uomo spiritosissimo ed intelligente, un inventore straordinario, un piccolo e lieto rivoluzionario che ha segnato il linguaggio di una intera generazione proiettandolo oltre il proprio tempo. Su Troisi si sono scritti articoli, tesi di laurea, libri. Bastava forse cercare di mostrare i percorsi compiuti con il suo lavoro: il gesto, la parola, la scrittura, il teatro, il cinema, la televisione. Invece abbiamo visto e ascoltato tutto un blablabla noioso e triste.
Speriamo almeno che la raccolta di fondi da destinarsi in beneficenza sia andata bene. Ma quale è stato il ricavato forse non lo sapremo mai.
Giulio Baffi
Concordo in pieno.
Quella che forse poteva essere una buona occasione per un tributo amorevole, piuttosto che per una commemorazione, vista la giusta distanza dalla Sua scomparsa è stata solo una grande occasione sprecata. Una carta, insomma, giocata nel peggiore dei modi. E, cosa ancora più spiacevole, è che a giocarla sia stata De Caro!
Un ultimo dettaglio che, personalmente, mi ha fatto molto riflettere, insieme alla saggia assenza di Lello Arena: quasi tutti i testi tirati in ballo (letti, recitati, cantati) portavano la firma di Troisi e di tale Gaetano Daniele che, però, non si è mai materializzato sul palco (altro saggio?) salvo, poi, presentarsi la sera successiva (almeno i termini di messa in onda) su quello della serata organizzata ad Assisi dai Francescani! Non aggiungerei altro.
salve a tutti , sono il proprietario della qualifica , l’ultimo che lasciò la Smorfia prima del sucesso, per un anno circa avevo lavorato con lello e massimo ,chiamato da enzo a sostituirlo pro-tempore, avevo proposto alla redazione dello spettacolo quello che forse sarebbe stato l’unico possibile squillo -commuovente della serata , una registrazione effettuata da loro tre col mio aiuto di un numero zero di una trasmissione radiofonica mai andata in nda, di cui credo di essere l’unico a possederne una copia ,ci sono alcune gag di massimo inedite : la lettura dei classici imperituri, una comica storia rivisitata di Tarzan e altro , evidntemente nn interessavano gli autori e me ne dispiace ….alla prossima rievocazione…niko Mucci