La risposta di Mireia Belil alle critiche di de Mistura
Da Barcellona alcuni consigli utili per scongiurare il congelamento del Forum delle Culture 2013.
Mireia Belil è considerata la signora del Forum universale delle Culture, in quanto fa parte della Fondazione che gestisce il Forum che è stato assegnato per il 2013 alla città di Napoli.
Il 15 giugno scorso Belil al quotidiano “La Repubblica” ha rilasciato un’importante intervista per intervenire a proposito delle polemiche riguardanti il Forum e per evitare che esso non si svolga a Napoli. Ha a tal proposito dichiarato, infatti, che: «Non importa che i fondi siano pochi, conta avere buone idee». Ovviamente non è sufficiente organizzare una festa o un concerto con un ospite straniero ma è necessario che «questo evento lasci qualcosa in più, un passo, un progresso della città, anche solo nel quotidiano, verso il rispetto per i diritti umani, la sostenibilità e la diversità culturale». Questi sono i veri valori promotori del Forum che debbono essere messi in risalto e per cui esso deve essere realizzato. Bisogna quindi superare le polemiche e i problemi economici perché anche con poco denaro, si può dar vita a qualcosa di importante.
Belil tiene anche a sottolineare che la Fondazione di Barcellona non solo è rimasta stupita dalle dichiarazioni di de Mistura riguardanti il non coinvolgimento del Governo italiano al Forum ma preferisce non entrare nel merito delle questioni politiche interne al nostro Paese. Specifica, però che anche per i Forum di Monterrey in Messico e di Valparaiso in Cile si verificarono problemi e che per il primo furono cambiati ben tre direttori generali, mentre per la prima edizione realizzata a Barcellona, vennero sostituiti quattro direttori. Una precisazione questa per sottolineare che nonostante ciò non bisogna perdere di vista l’idea centrale del Forum, ovvero che esso sia «patrimonio della città e dei cittadini a prescindere dal loro ceto sociale, vogliamo che introduca anche un piccolo cambiamento nelle abitudini». L’impressione è che la Belil non voglia far perdere fiducia e valore a questo Forum che fino ad adesso non ha compiuto niente di concreto ma che può ancora risollevare le sue sorti per regalare qualcosa di speciale alla città partenopea.
Per questo, la Fondazione e la stessa Belil non si pentono di aver scelto Napoli e sono sicuri che anche con i 15 milioni di euro stanziati (all’inizio erano 150 milioni) si riuscirà a dare valore alla città, lasciando un segno concreto e non necessariamente clamoroso. Non serve organizzare un mega concerto come quello di Madonna o credere di cambiare completamente la città. Basta la creatività e la voglia di fare anche se si dispone di poco risorse. Belil consiglia, tra l’altro, di introdurre programmi extra scolastici relativi alla cultura dell’incontro e della tolleranza o ancora di educare al decoro dell’estetica dei rioni mettendo dei fiori su ogni balcone.
Insomma, l’invito è a compiere anche piccoli gesti relativi alla quotidianità per dimostrare di volere bene a Napoli senza dimenticare che tale atteggiamento andrebbe assunto ogni giorno e non solo per i grandi eventi. Ma dopo tali rassicurazioni, a questo punto, ciò che è fondamentale è iniziare a pensare a un progetto concreto comprendente fasi di lavoro e costi, per sperare che l’organizzazione del Forum delle Culture riacquisti credibilità e interesse da parte della cittadinanza e delle istituzioni.
Gabriella Galbiati