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Grande riconoscimento per il lavoro intenso e profondo del regista campano.

Sabato 23 giugno, durante una serata gratuita e aperta al pubblico amante del teatro, presso il Teatro Elfo – Puccini di Milano è stato conferito il premio Hystrio alla regia ad Antonio Latella. Un riconoscimento significativo per un regista che si è sempre messo alla prova sperimentandosi sia con opere prime che con rifacimenti personali. Un’artista che in ogni occasione si è sempre dimostrato coraggioso e innovativo. Basti pensare che durante la stagione 2010/2011 in cui è stato Direttore Artistico del Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, ha scelto un allestimento permanente di colore viola andando contro ogni forma di scaramanzia.

Durante questi anni, Latella è riuscito non solo a stupire ma a dare nuovo valore al corpo e ai suoi modi di espressione.

La motivazione data per il conferimento del Premio Hystrio, giunto ormai alla sua 14° edizione, è particolarmente ricca di significato per il riconoscimento e l’apprezzamento di anni di lavoro dedicati al teatro: «Il premio assegnato ad Antonio Latella vuole riconoscere non solo un percorso artistico altamente originale e denso di successi (l’ultimo ottenuto con una straordinaria messinscena di Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams), ma anche la capacità del regista campano di aver saputo creare nello spettatore una sensibilità nuova, particolare, fondata su una grande partecipazione emotiva. A partire dai grandi testi di Shakespeare, che ha riletto con un approccio sempre forte e urticante, anche in senso visivo. Basta pensare ai grandi pupazzi di Romeo e Giulietta, a quell’Amleto che si muoveva tra carriole da giardino, a Riccardo III agito en travesti o ancora a Stretta sorveglianza di Genet, strabordante di energia fisica come i successivi I negri e Querelle. Anteprime, quelle prove, di spettacoli che poi sarebbero entrati negli annali. Come la trilogia dedicata a Pasolini (Pilade, Porcile e Bestia da stile) condotta con ritmo appassionato unito a ragionevolezza del cuore. Per arrivare ai più recenti Studio su Medea, Le lacrime amare di Petra von Kant, Dopa e Don Giovanni a cenar teco. Perché quello di Antonio Latella è il talento multiforme di un regista coraggioso, pronto a mettersi sempre in gioco, assumendosi oneri e onori di scelte non convenzionali, che lo hanno reso punto di riferimento imprescindibile della scena italiana e non solo».

La Redazione si congratula con il regista campano per il successo conseguito e si augura che tale premio possa essere da stimolo per una nuova ricerca teatrale che porti un’ulteriore ventata di novità nella nostra città.

 

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