La “sirenetta” Miraglia in piscina al festino privato di De Fusco
Anche l’assessore regionale alla Cultura presente alla festa per la chiusura del NTFI.
È sempre più Miraglia-De Fusco il teatro napoletano. La coppia politico-teatrale oltre a dettare leggi, spartire soldi, organizzare e depennare nuovi e vecchi festival, festeggia insieme a bordo piscina, sulla terrazza di uno dei tanti mega hotel di lusso del lungomare napoletano. La Miraglia, come riporta un video del “Corriere del Mezzogiorno” (http://video.corrieredelmezzogiorno.corriere.it/miraglia-bagno-vestita-come-ekberg/cm-171110), si tuffa nella piscina illuminata in notturna, e divertita nuota tra organizzatori e dirigenti dell’ultimo NTFI. Il Corriere l’ha definita l’Anita Ekberg campana, con riferimento al noto film La dolce vita. Spogliatasi della maschera istituzionale, la Miraglia partecipa ad un party che farà molto discutere, probabilmente organizzato con i fondi pubblici (se non è così che pubblichino le fatture).
Per chi non lo sapesse la Miraglia è quella che ha cancellato con un tocco di penna importantissime iniziative culturali regionali, dal progetto “Scuole Aperte” a “Teatri della Legalità”. È tra coloro che hanno contribuito a tagliare fondi al Madre e al Trianon, trasformando gli stessi in luoghi chiusi, o peggio teche inutili. Continuiamo a chiederci (senza ottenere risposta) quali esperienze di rilievo in campo artistico/culturale abbia questa donna nel proprio curriculum per essere presidente di una fondazione teatrale, per essere nei CdA delle più importanti rassegne artistiche della regione. Dopo i festeggiamenti in piscina la Miraglia seguirà De Fusco al nuovo festival caprese “Passeggiate Teatrali”: anche in questo caso ci piacerebbe sapere con quali soldi saranno pagati i pernottamenti del direttore e dell’assessore e soprattutto quali alberghi ospiteranno i protagonisti di un festival organizzato per giustificare vacanze gratuite a Capri.
Intanto, i piccoli ma attivissimi teatri napoletani del centro e della periferia quali il San Carluccio, l’Elicantropo, il De Poche, Sala Ichòs e tanti altri spazi teatrali aspettano di ricevere la giusta considerazione e poter ospitare una manifestazione, la quale dovrebbe essere espressione artistica di una città che non merita questi dirigenti.
La Redazione