Giulio Baffi: “zona d’osservazione” su un insuccesso chiamato Aida
Quando un evento si trasforma in flop, nessuno se ne assume la responsabilità e molti interrogativi restano senza risposta.
Una “grande estate di spettacolo” doveva aprirsi l’altra sera con l’”Aida colossale all’Arena Flegrea”. Manifesti affissi in città annunciavano da tempo l’evento. E invece è stato un flop, tanto artistico quanto organizzativo.
Di chi la colpa? Se è vero che “Bruto è uomo d’onore” bisognerà credere al Presidente dell’Ente Mostra d’Oltremare, Nando Morra, quando afferma che in questo pasticciaccio l’Ente non c’entra per niente. Allora chi c’entra in questa ennesima figuraccia fatta verso 40.000, dico quarantamila, spettatori paganti? E chi avrà mai consigliato, o si sarà fatto garante, verso l’Ente Mostra e verso la città, della serietà della Swiss World Opera, rappresentata, pare, dalla signora Loretta Braschi organizzatrice in affanno davanti alle (giuste?) pretese di un manipolo di orchestrali (scalcinati?) che se non pagati in anticipo e sull’unghia si rifiutavano di scendere dal bus che li aveva portati all’Arena per suonare?
Qualcuno avrà speso qualche parola di apprezzamento per convincere il presidente Nando Morra, che è persona seria, a dare il via all’”evento” annunciato con rulli di tamburi e squilli di tromba. Centinaia di comparse, cantanti di prima fila, musicisti d’eccellenza in quantità. Il manifesto affisso in città diceva di uno spettacolo memorabile in arrivo a Napoli. Personalmente ho arricciato il naso e mi son detto: “é un pacco!”. Troppo facile dirlo ora? Eppure è così. Il “pacco” era di un’evidenza assoluta. Anche se sono stati venduti, si dice, quarantamila biglietti. Tanti sembrano essere gli spettatori presi in giro per questo spettacolaccio andato in scena sabato sera nel più grande teatro all’aperto della città. E chissà se c’era anche qualche turista giunto a Napoli per l’occasione. Non credo ma ne provo egualmente vergogna.
Però a fare un po’ di conti mi sembra che un incasso di 1.200.000 mila euro, calcolando una media di 30 euro, visto che i biglietti costavano tra i 10 ed i 50 euro, non è cifra da capogiro ma di questi tempi di magra in cui si chiede agli artisti “di recitare gratis per amore della città”, non è neanche incasso da buttar via insieme alla reputazione di un teatro.
Le dichiarazioni fatte alla stampa ed al pubblico durante il tempo che si allungava prima dell’inizio dello spettacolo andato in scena con più di un’ora di ritardo, e quelle fatte dopo, in ore meno convulse, sono disarmanti nella loro colpevole insipienza, nella loro truffaldina furbizia malandata. Ci sognavamo di avere anche noi, poveri napoletani di provincia, uno spettacolo come quelli dell’Arena di Verona. Niente da fare. Bisognerà aspettare altre occasioni, ed altri più accorti consiglieri, per ripetere in positivo l’esperimento. Magari dovremo rimandare l’orgoglio cittadino a quando l’Arena Flegrea sarà coperta per diventare il più grande auditorium d’Europa. Tra un paio di anni, come ci ha assicurato il sindaco De Magistris.
Ma intanto, come tanti napoletani, continuo a chiedermi chi avrà mai consigliato e garantito Nando Morra per indurlo a concedere l’Arena Flegrea alla Swiss World Opera. E so che non lo saprò mai.
Giulio Baffi
ma a nessuno viene il dubbio che i tanto bistrattati “carrozzoni” degli enti lirici contengano anche tanta preziosa professionalità?
Caro Signor. Baffi se vuole capire qualche informazione in più mi dia la possibilità di mettermi in contatto con lei e le spiegherò parecchie cose, sono un noto professionista del settore e l’anno scorso ho avuto la grande sfortuna di conoscere questa organizzatrice, la quale ha organizzato nel nord Italia, Milano, Torino e Forli ecc. spettacoli Colossali che come questo di Napoli, si sono rivelati un vero flop, con il pubblico alla fine delle recite, deluso e incazzato.
attendo un suo riscontro in privato..
A conferma di quanto afferma il sig. Beppe posso aggiungere che nel caso di Forlì lo spettacolo è stato rinviato più volte e alla fine non si è neppure tenuto. Naturalmente nessuno è stato rimborsato e la cosiddetta “impresaria” è diventata irreperibile ai più.