Manlio Boutique

Nella magica atmosfera del Museo Duca di Martina nella Villa Floridiana al via la rassegna Teatro nel Verde, diretta da Peppe Celentano, con uno spettacolo noir.

Lo spettacolo ‘Nzirial Killer, regia di Peppe Celentano, si apre sulle note di “Don Raffè” di De Andrè. La scenografia è scarna, ma di forte impatto: due sbarre di una cella su cui sono appesi un mazzo di cipolle e uno di peperoncino – simboli della tradizione napoletana –, una guardia giurata, il Killer, di spalle al pubblico e la psichiatra seduta dall’altra parte delle sbarre.

Ci troviamo all’interno di un carcere e più precisamente, all’intero del reparto più pericoloso, quello che ospita i serial killer.

Alfonso Scamardo (Peppe Celentano) è un killer che uccide per “’nziria”, per capriccio e l’obiettivo della psichiatra che lo ha in cura è capire il perché dei suoi efferati omicidi e soprattutto scoprire qual’è il fil rouge che li collega essendo noto che il serial killer viene definito tale proprio in quanto tutti i suoi delitti hanno un unico filo conduttore o un qual cosa che li accomuna. Ma per la dottoressa non sarà facile scoprirlo: il suo paziente è un fiume in piena e racconta minuziosamente tutti i suoi 24 delitti con freddezza e al contempo comicità penetrante ammaliando il pubblico e spingendolo dalla sua parte.

Alfonso uccide perché mosso da un disperato rifiuto della civiltà moderna, del suo inutile apparire e tale sua insofferenza viene messa in luce, in particolare, quando il perenne squillare del cellulare della dottoressa interrompe continuamente i suoi racconti comportando così una inversione di ruoli tra i due: il paziente diviene terapeuta e analizza la mania di consumismo e l’uso smodato del cellulare da parte della psichiatra.

I racconti sono come un mare in tempesta che travolgono lo spettatore in un universo noir e comico allo stesso tempo; un mare alimentato dal fiume della grande recitazione napoletana che dà la giusta sostanza agli omicidi del killer.

Una trama avvincente e pregna di significato, che però in scena perde molto del suo valore: dopo le prime battute che destano una grande attenzione, infatti, il proseguo dello spettacolo appare ripetitivo e a tratti noioso e i difetti di cui sembra peccare la sceneggiatura sono tali da oscurare la bravura di Peppe Celentano mostrando allo spettatore una spettacolo mediocre.

 

Carmela Pugliese

 

Print Friendly

Manlio Boutique