Manlio Boutique

Cronache teatrali dall’«Avanti!»,  1916-1920

La dame de chambre di Gandera al Carignano

Una commedia dell’intossicamento sessuale, come tante altre che furono e che saranno. Il sesso rimane, e rimarrà ancora per un pezzo, la preoccupazione maggiore della nostra società (della società costituita, della società che non lavora o può non lavorare), l’enigma insolubile: i lettori e i commediografi girano intorno alla Sfinge, claudicanti Edipi, e non potendo penetrare descrivono, ripetono, condiscono con qualche nuova droga piccante.

Il Gandera è dei meno noiosi scrittori di pochades: non esce dal puro meccanismo, dall’esteriorità descrittiva del brivido carnale, ma non cade nella sguaiataggine, o almeno non vi cade troppo spesso: lavora con coscienza, porta a ripulitura i suoi prodotti. Il genere si perfeziona: il mercato è piú esigente: la vita, ahimè, diventa ogni giorno piú difficile e seminata di triboli.

Il Gandera ha complicato sessualmente il vecchio spunto novellistico della moglie che si sostituisce all’amante del marito: un orario delle ferrovie gli è servito da trampolino. Un marito non impartisce piú alla moglie la razione legittima di felicità coniugale. Di chi la colpa? Del marito o della moglie? La moglie vorrebbe uscire dal dilemma dilacerante: il Gandera le viene in aiuto. Il marito si incapriccia della cameriera (un manichino che dal titolo dovrebbe sembrare essere la protagonista del dramma), ne ottiene pietosamente una notte d’amore, e ottiene dall’amico di famiglia l’uso dell’appartamentino. La moglie scopre la tresca, e si reca lei a tentare l’esperienza (di chi la colpa?). Complicazione. Il marito parte durante la notte e viene sostituito nella bisogna dall’amico, che anch’egli vuole tentare la sua gherminella. Giornata delle rivelazioni. Il marito scopre di essere diventato ciò che mai avrebbe voluto. La moglie ha scoperto un amante fatale e l’amico altrettanto. La vita familiare si compone in un raffinatissimo adulterio. Il pubblico ha scoperto un nuovo autore di commedie allegre, che con maggior delicatezza di altri sa fare il solletico alla pianta dei piedi e integrare le delizie di un «virginia».

(4 settembre 1918)

Antonio Gramsci

 

Print Friendly

Manlio Boutique