Sigilli al Teatro Posillipo. L’accusa: disastro ambientale.
Chiude la struttura, aperta da poco più di un anno, imputata di aver sversato abusivamente scarichi in mare
Non naviga in buone acque il Teatro Posillipo, è il caso di dirlo. La storica struttura, riaperta appena l’anno scorso dopo una lunga e difficile ristrutturazione, è stata posta sotto sigillo dall’unità operativa tutela ambientale della polizia municipale diretta dal tenente Enrico del Gaudio .
L’accusa è di aver sversato abusivamente degli scarichi in un canale naturale e nel mare. Tra le ipotesi di reato spunta fuori anche “disastro ambientale”.
In una nota redatta dai proprietari del Teatro, Francesco Sangiovanni e Valerio Trimiterra si legge: “Il Teatro Posillipo ha una regolare licenza di immissione in fogna del 2003 che è già stata verificata con una serie di controlli a partire dal 2007, quindi possiamo tranquillamente affermare che non c’è nessun allaccio abusivo nè tantomeno scarico in mare che, oltretutto, dista 2 chilometri dal Teatro. Evidentemente c’è qualcuno che vuole colpire la nostra attività e utilizza anche accuse infondate per ottenere il proprio scopo”.
Non solo, i proprietari aggiungono un’accusa alle istituzioni: “È bene sottolineare che nel condotto fognario, dopo il Teatro, si immettono una serie di palazzine con circa 100/150 abitazioni che sono, come noi, direttamente ed indirettamente collegate allo stessa condotta accidentalmente rotta. È molto facile partire da un’attività produttiva sotto i riflettori che andare a verificare casa per casa 35 nuclei familiari”.
Il Teatro nel corso della sua storia ha conosciuto fasi alterne: è prima un prestigioso cinema, sorto sulla collina di Posillipo intorno agli anni ’50, ma chiude per “crisi” per diversi anni. Nel 2005 torna alla ribalta per una voce che gira: diventerà un supermercato. Ma non era il suo destino. Gli attuali proprietari prendono la decisione finale, trasformando il cinema in una location multifunzionale che finisce per accogliere cene-spettacoli, per lo più musicali, seguite puntualmente da feste disco, seguitissime dalla Napoli bene.
Una vita travagliata, quella del Teatro Posilipo, giunta alla fine?
Intanto Sangiovanni e Trimiterra insistono: “Le accuse che ci vengono mosse siano di una gravità inaudita non essendo il Teatro Posillipo l’unico eventuale responsabile del danno ambientale paventato. Evidentemente a qualcuno la nostra attività non piace, nonostante dia lavoro a 100 persone e sia una risorsa anche per le attività circostanti. Il Teatro è rispettoso dell’ambiente e del suo circondario”.
Stiamo a vedere la ragione da che parte sta.
La Redazione