Un teatro all’aperto
Incontriamo gli artisti di strada di Vico Pazzariello, che inaugurano una stagione teatrale tutta dedicata ai busker.
Con l’arrivo della primavera diventa piacevole stare all’aperto, magari allietati da qualche esibizione musicale o teatrale. Un’occasione colta dagli Artisti di Strada di Vico Pazzariello, Angelo Picone e Bruno Leone, che hanno pensato di creare una vera e propria stagione teatrale, dedicata agli artisti di strada e ititolata Primavera Pazzarella. Per conoscere meglio questa rassegna Quarta Parete ha incontrato Angelo Picone, uno degli ideatori.
Perchè è stata scelta come location Largo Banchi Nuovi?
Largo Banchi Nuovi è ideal nel senso architettonico per fare teatrale e per fare giocoleria, essendo tutta pianura. Il nome Banchi Nuovi, inoltre, richiama subito il nostro mestiere di Saltimbanchi in un’accezione nuova, più moderna. Inoltre è una piazza popoare, lontana dai circuiti turistici. Un luogo che nessuno vuole, dove non succede niente di prestigioso o di importante eppoi la facciata della chiesa di San Cosma e Damiano, così fatiscente ed abbandonata, assicura un’aria romantica e decadente che affascina lo spettatore e incentiva noi nel lavoro.
A che edizione siete arrivati di Primavera Pazzarella?
Questa è la terza edizione, ma abbiamo già avuto tre edizioni di Autunno Pazzariello. Facciamo dei cartelloni Stagionali, così come amiamo definirli, organizzando spettacoli appunto nelle mezze stagioni, Autunno e Primavera, perché sono i periodi migliori per esibirsi in strada a Napoli.
Com’è nata l’idea di creare una stagione teatrale per gli artisti di strada?
È nata dall’esigenza di voler proporre spettacoli di qualità, che non necessitino però di stabilità e che non si debbano piegare all’atroce esigenza di un pubblico passeggero e troppo frettoloso, distratto o confuso. Abbiamo cercato un espediente che consentisse da un parte la tutela del teatro di strada, dall’altra il distacco dalla tendenza omologante di proposte artistiche di consumo turistico, così come richiede il mercato attuale dell’arte di strada nei centri delle città d’arte.
Come risponde generalmente il pubblico a queste iniziative?
Bene e male, nel senso che non abbiamo molto pubblico, ma quel poco che viene rimane piacevolmente soddisfatto. Non è ancora una realtà radicata profondamente nel tessuto cittadino e di certo ci vorrà ancora del tempo per affermarla e far sì che le famiglie di Napoli e provincia dicano “…è Domenica…facciamo un giro in centro…vediamo un po’ che spettacolo fanno al Teatro di Strada Stabile…ci divertiamo all’aperto, tutta la famiglia, con pochi soldi, facciamo un giro, una pizza e tutti contenti di nuovo a casa…”.
Avete qualche sovvenzione dagli enti pubblici?
Il Teatro di Strada Stabile non è finanziato da nessuno. Alle compagnie offriamo in cambio dello spettacolo ospitalità presso la nostra bellissima sede di Vico Pazzariello. Per sopperire a questo problema stiamo lavorando alla creazione di una rete di piccoli teatrini di provincia, in modo da garantire un tour alle compagnie interessate.
Pensi che questa iniziativa sia un modo per rispondere alla criminalità e all’inciviltà che purtroppo vigono in questa città?
Molti ragazzi dei Banchi Nuovi sono destinati al “sistema”, non vedono altra scelta. La scuola è troppo “insignificante” per loro e non trovano nessun tipo di occupazione. Ho molto a cuore questo problema e cerco in ogni modo di indirizzare i giovani del quartiere verso un percorso di arte e cultura, provo ad insegnare loro il mestiere ed a farli appassionare alla musica e al teatro. Purtroppo è un’impresa ardua perché dopo un po’ non ti seguono più, perchè per loro tutto ciò “ ’nu piatto vacante” che non porta soldi, lavoro, utile, futuro. Non tutti sono artisti, quindi con un animo predisposto a qualsiasi sacrificio e rinuncia, pur di esprimersi e comunicare. Nonostante ciò noi non molliamo.
Avete altre iniziative in programma?
Ad Aprile ci sarà un laboratorio di percussioni su materiali di riciclo e sul teatro popolare. In realtà noi puntiamo allo sviluppo turistico e commerciale della zona, in modo da incentivare la nascita di altre attività e creare una prospettiva diversa per chi cresce in questi luoghi. Noi di Vico Pazzariello ci battiamo su più fronti e siamo sicuri che, anche con l’aiuto delle istituzioni, ce la faremo. E’ solo questione di tempo.
Giulia Esposito