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Sara Sole Notarbartolo porta in scena uno spettacolo da lei scritto e diretto. La fantasia compositiva compensa e valorizza i singhiozzi di un racconto discontinuo. Al Ridotto del Mercadante fino al 7.

2Concede molti spunti di riflessione questo Mulini a Vento, racconto fantastico (nei termini della sua collocazione narrativa) scritto e diretto da Sara Sole Notarbartolo, in scena al teatro Ridotto del Mercadante sino al 7 aprile. È la capacità immaginifica immensa dell’autrice a porsi al centro della questione, pur consapevoli che non si stia dicendo alcuna novità, essendo lei una delle autrici più quotate della scena attuale. Con questa opera la valutazione non può che essere rafforzata, corroborata. Mulini a Vento non è un capolavoro, la premessa è d’uopo, perché porta con sé accenni di discontinuità nel dispiegarsi del racconto che non tengono letteralmente incollato lo spettatore a ciò cui si assiste sulla scena. Elemento che ridimensiona la forza d’urto dell’opera, ma che allo stesso tempo, è cartina tornasole della cifra stilistica della messinscena e della capacità degli interpreti. Il soggetto non è troppo accattivante (per quanto sia indiscutibile il valore letterario universale di un personaggio come il Don Chisciotte) e a tratti, specie per chi non sia appassionato di un genere a cavallo tra il fantastico e l’onirico, lascia allo spettatore la facoltà di “rilassarsi”. Un rischio enorme per la credibilità di uno spettacolo teatrale.

Ma è qui che le doti compositive emergono vigorose, il linguaggio conturbante ti rigira in una tal maniera al punto che non capisci più se i versi in rima, le circonlocuzioni e i calembour siano farina del sacco di Cervantes o di Sara Sole. E dunque, giunti in questa fase, si comincia ad apprezzare anche l’espediente narrativo, il Sancho Panza raccontato ad una bambina nascosta in un armadio, che dall’armadio non ci vuole uscire. Quando i motori sono caldi e si comincia a dare peso alla musicalità del testo, l’ironia di fondo che detta i ritmi, le quotazioni della messa in scena salgono vertiginosamente. Una forma che fa indubbiamente sostanza. Considerazione di fondo, senza che questa considerazione sia tacciata di misoginia, è che Sara Sole Notarbartolo possiede doti compositive contrassegnate da un’irriverenza e un timbro che, di primo impatto, sembrano attenere alla sfera maschile.

Inevitabile esaltare le qualità recitative dei tre protagonisti Valentina Curatoli (la cui follia benigna nell’esecuzione è disarmante), Marco Palumbo e Luca Saccoia (ben amalgamati nella loro azione in coppia). Mulini a Vento è sostanzialmente, per modestissima impressione di chi sta scrivendo, un esercizio di stile di tali dimensioni, così pensato e meditato, limato ed elaborato, da far uscire lo spettatore dalla sala soddisfatto pure se ci ha capito poco. Che a teatro si sa, l’obiettivo è farsi capire da chi viene a vederti, oppure guardarlo, strizzargli un occhio e convincerlo, affabulandolo, che in fondo ci siamo capiti.

Andrea Parrè

 

 

Teatro Ridotto Mercadante

Piazza Municipio 46 – Napoli

Tel. 081.5524214

Prezzo biglietto: € 18,00 ridotto €7,00

 

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