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Nominato il nuovo comitato artistico, mentre Comune e Provincia sbloccano dei fondi, ma il pericolo chiusura è solo rimandato.

Luca De Fusco

Luca De Fusco

«Potremmo non arrivare a maggio se il Comune non verserà parte dei contributi arretrati», dichiarò De Fusco appena febbraio scorso, in seguito a pressanti difficoltà economiche. Noi di Quarta Parete, già seguimmo la vicenda (clicca qui e qui).

Invece, almeno per il momento, la chiusura è scongiurata. Proprio ieri il cda ha nominato un nuovo comitato artistico che annovera al suo interno i nomi di Mariano D’Amora, Rosita Marchese, Angelo Petrella e Francesco Somma. «Sono nomi autorevoli, – ha spiegato Luca De Fusco, direttore del teatro pubblico – due di stampo più artistico come lo scrittore Angelo Petrella e il professor D’Amora, studioso del teatro napoletano; e due dall’impronta organizzativa: Francesco Somma fu tra i primi a programmare il Mercadante quando era comunale, ed è il responsabile della Fondazione Eduardo De Filippo; quanto a Rosita Marchese, è stata nel cda del San Carlo e del Verdi di Trieste, ha avuto incarichi di responsabilità in Rai e il presidente Napolitano l’ha avuta tra i suoi collaboratori».
Ritarda ancora il Decreto salva-Napoli, nonostante il Comune abbia sbloccato, intanto, un residuo dei contributi 2007 e versato 150 mila euro. «Non è granché – ha continuato De Fusco- ma apprezziamo lo sforzo in un momento così difficile per la città e la sua amministrazione».

Gli aiuti arrivano anche dalla Provincia, altro socio fondatore del teatro pubblico con Regione e Comune, che ha confermato, in sede di consuntivo di bilancio, il contributo 2012 per 700 mila euro, ha promesso di dare altrettanto per il 2013 e ha avviato le pratiche per pagare gli arretrati 700 mila euro del 2011: «Questi soldi – ha aggiunto il direttore- serviranno per andare avanti nei prossimi mesi e mi permette di rassicurare il nostro pubblico: lo Stabile riuscirà a organizzare la prossima stagione. Se, poi, tra estate e inizi autunno si sbloccherà il Decreto salva-Napoli e il Comune ci pagherà i suoi arretrati il teatro pubblico di Napoli avrà un futuro un po’ più sereno».

 

La Redazione

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