È subito polemica
L’Assessore alla Cultura di Napoli sentenzia contro la direzione De Fusco per la “diaspora” dei talenti teatrali napoletani.
Solo tre giorni fa, il 15 aprile, il CDA del Teatro Stabile ha nominato il nuovo comitato artistico formato da Mariano D’Amora, Rosita Marchese, Angelo Petrella e Francesco Somma, personalità autorevoli, come spiegato dal direttore artistico del teatro, De Fusco. Ma immediate sono arrivate le prime polemiche, a partire proprio dall’Assessore alla Cultura di Napoli Antonella Di Nocera che, nella nota diffusa a commento delle fresche nomine, ha criticato l’intera gestione di De Fusco.
In particolare la Di Nocera, non ha mancato di sottolineare come «per una singolare coincidenza temporale, tale atto è stato adottato proprio nei giorni in cui a Milano Toni Servillo sta conseguendo un grandissimo successo al Piccolo con Le voci di dentro e alla vigilia del debutto di Mario Martone alla Scala con la regia dell’Oberto Conte di San Bonifacio di Giuseppe Verdi e contemporaneamente a Firenze con La serata a Colono di Elsa Morante», a dimostrazione – ha continuato – del «corto respiro della direzione di De Fusco di un teatro stabile della città che ancora una volta non riesce proprio a porsi in sintonia con le forze vive del teatro napoletano contemporaneo che sono costrette a vivere una sorta di “esilio” dalla città che le ha formate». Esprimendo ciò nonostante la propria stima e il massimo rispetto per il nuovo comitato artistico, l’assessore ha concluso rilevando la continua elusione della direzione del Mercadante nei confronti degli indirizzi indicati dal Comune di Napoli e auspicando che quello sul quale si lavori si un progetto di valorizzazione delle risorse culturali partenopee sia a livello europeo sia a livello internazionale.
Carmela Pugliese
Siamo scandalizzati della sentenza di Antonella Di Nocera. L’assessore alla cultura del Comune di Napoli, prende le difese di Martone e Servillo, due bravi artisti, ricchi, famosi e automaticamente protetti, che hanno tutte le armi per difendersi da soli. La Di Nocera quindi cerca di apparentarsi con chi ha già avuto dal pubblico tante opportunità. Adesso il punto è, per una vera giunta arancione e rivoluzionaria, creare le condizioni per un’uguaglianza delle opportunità se no c’è il rischio di fare una politica ambigua, non chiara che sale solo sul carro vincente. Ricordiamo che Martone ha la direzione artistica di Torino, uno dei teatri stabili più forti sul territorio nazionale, ed è stato già direttore degli stabili pubblici sia a Napoli che a Roma. L’assessore non sta difendendo i malati ma quelli che scoppiano di salute e mangiano ostriche e caviale. Brava assessora di sicuro farà la rivoluzione arancione! Non ci meraviglia la sua nota sappiamo bene che il potere ha sempre difeso i forti, poiché gli conviene. Non abbiamo niente contro i due artisti in questione, siamo ben contenti che tutti abbiano la possibilità di portare a Napoli i loro spettacoli, dev’esserci spazio per tutti. Rammentiamo anche che quando Martone ha gestito il Mercadante ha ampiamente soddisfatto le sue ambizioni ed accontentato il suo entourage, come sta facendo Luca De Fusco, non vediamo nessuna differenza.. A noi sembrano solo battaglie fra poteri forti.