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Excursus tra i teatri napoletani e i rischi chiusura. Dal centro alla provincia si resiste con difficoltà con un’unica costante: la mancanza di fondi.

 

Sempre più incerta e difficile è la vita del teatro. Resistere in questi tempi di crisi economica, culturale e politica non è facile per nessuno tanto meno per i teatri napoletani.

Ed ecco che si aprono e riaprono le annose questioni: i locali dell’Acacia cambieranno destinazione d’uso? Riuscirà il Sancarluccio ad aprire l’anno prossimo? Il Mercadante rischia davvero il default? Il teatro Siani a Marano riuscirà a sopravvivere?

 

img_1766L’Acacia è uno dei teatri del Vomero; nato negli anni Cinquanta come cinema, diventa rapidamente uno dei locali più frequentati del quartiere collinare, tanto che negli anni Ottanta affianca alla normale programmazione cinematografica, anche un cartellone teatrale fino a trasformarsi definitivamente in teatro nel 2005. Ma purtroppo nonostante i numerosi interventi di ristrutturazione fatti nei mesi scorsi, l’ipotesi di chiusura è calata anche su di lui. Gennaro Capodanno – presidente del Comitato Valori collinari, che da tempo si batte perché il teatro riprenda come negli anni scorsi, la normale attività – in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi considerava l’attuale stagione teatrale del teatro Acacia definitivamente saltata: «Siamo a metà aprile e, ad eccezione di una brevissima parentesi per le repliche di un solo spettacolo, le tavole del glorioso ed antico palcoscenico non sono state calcate da nessun’altra compagnia». Subito dopo era circolata anche la notizia che alla scadenza della gestione affidata a Francesco Caccavale, patron dell’Augusteo, i proprietari dei locali volessero cambiare la destinazione d’uso. La notizia è stata poi smentita proprio dalla proprietaria – Emma Naldi – che ha fugato ogni dubbio affermando che il teatro è semplicemente in ristrutturazione per renderlo “ancora più funzionale, più bello, più adatto per una programmazione di serie A“.

 

 

Sala da ingresso plateaLa storia del Sancarluccio è nota ormai alla città. Nato nel 1972 è una sala storica nel panorama teatrale napoletano e italiano sita in uno dei salotti buoni di Napoli. Sin dai primi anni di vita, si è ritagliato uno spazio importante tra quei teatri in grado di scoprire e lanciare giovani talenti sulla scena artistica nazionale. Hanno calcato il suo palcoscenico giovani registi e attori che si sono poi affermati a livello nazionale ed internazionale. Ultimamente però sono stati diversi i segnali di allarme lanciati dal Teatro che rischia la chiusura per mancanza di fondi e di alcune scelte mal calcolate. Già lo scorso settembre si mobilitò la città per evitare l’imminente chiusura – prevista per dicembre – aderendo al progetto “angeli del Sancarluccio” ed ancora oggi la richiesta di donazioni continua ma intanto il Teatro è riuscito a portare avanti il suo cartellone.

 

 

Napoli_-_Teatro_MercadanteAnche il Teatro Stabile di Napoli è stato a rischio, in un comunicato di Febbraio scritto direttamente dal consiglio di amministrazione del Mercadante e del San Ferdinando, presieduto da Adriano Giannola e diretto da Luca De Fusco, si parlava di una gravissima situazione economica, che se non arginata avrebbe potuto portare alla chiusura della struttura in aprile-maggio. Poi scongiurata nei giorni scorsi grazie ai fondi sbloccati dal Comune – 150mila euro residuo dei contributi del 2007 – e dalla Provincia – 700 mila euro per il contributo 2012 – che permetteranno la realizzazione della prossima stagione ed infatti il cda ha nominato il nuovo comitato artistico.

 

 

 

teatro_sianiAnche in provincia la vita è dura, il teatro comunale Siani di Marano potrebbe calare i battenti, perché il Comune ha rescisso il contratto “dopo aver versato – si legge in una nota – fino al 2012 circa 68.000 euro all’anno per l’affitto della struttura che è di proprietà privata”. «Sarebbe una duplice sconfitta – commenta Ferdinando Maddaloni, attore e regista – le cui colpe sono da attribuire sia alla pessima gestione politica ma anche alla miope direzione artistica che, nel corso degli anni, non ha curato la formazione di un bacino di utenza, quel pubblico che oltre a pagare un biglietto o un abbonamento rende, se adeguatamente “coccolato”, un teatro la propria seconda casa ed è disposto a difenderlo a tutti i costi».

Ma l’Associazione Marano Ragazzi Spot Festival, che organizza da 15 anni l’omonimo festival ed è impegnata in progetti finalizzati all’inclusione scolastica e alla promozione della legalità, si sta battendo per evitare la chiusura e in una lettera aperta invita i candidati alle prossime elezioni comunali a sottoscrivere l’impegno di difendere la “casa della cultura” di Marano sottolineando l’importanza che ha il Teatro Siani all’interno della città, da un punto di vista non solo culturale per tutte le attività che vengono svolte al suo interno (teatro, cineforum, incontri, rassegne etc), ma anche sociale come punto di aggregazione e baluardo della legalità e della memoria. Proprio a tale scopo, è stata organizzata per domani 23 aprile una manifestazione a sostegno del Teatro che si svolgerà in due fasi: alle 10 presso le scuole e alle 18 partendo dal Teatro Giancarlo Siani, per le strade di Marano.

 

 

Per l’Acacia si è trattato quindi solo di un falso allarme? Come evolverà la situazione del Sancarluccio, del Mercadante e del Teatro Siani?

Speriamo in una nuova lunga e prosperosa vita per tutti i teatri napoletani, che le sorti della cultura e dell’economia in una città ricca di storia e tradizioni come Napoli possano risorgere e soprattutto speriamo che i napoletani possano riscattare gli anni di cattiva gestione e penuria di risorse con un rinnovato impegno e passione per un’arte e un luogo, il Teatro, che ha tanto da donare a tutti.

 

Irene Bonadies

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