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In tre anni previste le assunzioni di ballerini stabili per raggiungere il traguardo delle 39 unità. Al momento solo in 12 sono attivi.

Corpo di ballo San Carlo 01Con un piano triennale che prevede stabilizzazioni e contratti annuali per il rilancio del Corpo di ballo, una boccata d’aria pare filtrare per i lavoratori del teatro San Carlo. L’accordo è stato firmato dalla sovrintendente del Massimo napoletano, Rosanna Purchia, che l’ha proclamato “storico, dalle segreterie territoriali Cigl-Fistel Cisl-Uilcom e Uil e dalla Rsu (rappresentanti sindacali aziendali), e prevede il raggiungimento di 39 elementi entro il 2015 con la costituzione della pianta organica funzionale.
Mentre ad oggi, infatti, i ballerini stabili sono dodici, a cui sono stati ripetutamente aggiunti lavoratori con contratti annuali, il Piano ha programmato sette assunzioni a tempo indeterminato per il prossimo anno, quattro per il 2015, e ancora una per il 2016. Avranno precedenza i vincitori della selezione del concorso svoltosi nel 2012. Nello stesso accordo sono state definite anche le assunzioni per la sostituzione in orchestra del primo oboe e del primo violino dei secondi, in seguito al pensionamento di alcuni orchestrali; lo stesso accadrà nei prossimi anni per quanto riguarda alcuni dei ballerini.

Il sindaco di Napoli e presidente del Cda della Fondazione San Carlo, Luigi De Magistris, dichiara l’accordo «un risultato straordinario in un momento in cui gli Enti Lirici italiani dismettono le compagnie di balletto». Del resto, la compagnia del teatro di Napoli è stata oggetto dell’impegno del sindaco già lo scorso anno, essendo assieme alla Scala e all’Opera di Roma, una delle ultime ancora attive presso i grandi enti lirici italiani. Così, pertanto, il primo cittadino prosegue: «Da Napoli arriva un segnale forte, quello di una politica culturale che diventa certezza e speranza per i nostri giovani e per il loro talento, la quale ha ricadute positive sull’intero territorio e che fortifica il ruolo del San Carlo come promotore di arte, economia e occupazione».
La sovrintendente Purchia a sua volta specifica che «con il raggiungimento in tre anni della pianta organica funzionale il San Carlo potrà incrementare le performance della propria compagnia. L’accordo giunge dopo mesi di confronti in cui l’intero CdA e la Fondazione hanno mantenuto la propria volontà di investire per rilanciare un settore strategico, risolvendo in particolare il principale “ostacolo” ovvero la stabilizzazione del precariato». D’altro canto Massimo Taglialatela per la Uilcom evidenzia il fatto che «abbiamo dovuto chiedere ai lavoratori un ulteriore sacrificio: rimandare il consolidamento di altri settori per mantenere in vita il ballo». E, in un periodo di difficoltà perpetua, segnato da esodi e blocchi legislativi, il segretario della Cgil di Napoli Gianluca Daniele rilancia lo sterile leitmotiv delle tematiche ispirate al comparto culturale italiano gettando l’attenzione sull’ «indotto che potrebbe essere la vera spinta propulsiva per il rilancio economico della città». A fronte di ciò il San Carlo rappresenterebbe, continua il sindacalista, «una mosca bianca in un panorama culturale devastato dall’indifferenza e dal non fare dell’amministrazione locale».

Eduardo Di Pietro

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