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Va in scena, dal 9 al 12 maggio, partendo da Galleria Toledo e passando per altre location della città, la rappresentazione della tragedia incompiuta di Buchner. Quando il luogo è l’opera stessa.

00009.MTS (0_06_16) 000053Il collettivo CERCLE porta a Napoli una propria rivisitazione dell’opera Woyzech, che lo scienziato George Buchner lasciò incompiuta per morte prematura. Questo elemento, che potrebbe apparire superficiale ai fini della messinscena, è di fatto la prima pietra di questo esperimento.

Il regista Souphiène Amiar, in un incontro di qualche giorno fa, ci ha detto come sia proprio la struttura aperta dello scritto di Buchner ad aver concesso il tipo di lavoro sperimentale che il collettivo CERCLE si propone di affrontare da diversi anni, in differenti location.

Si chiama Site Specific, consiste nell’elaborazione e l’adattamento dei luoghi fisici di ambientazione sulla base di uno sviluppo cooperativo tra la compagnia e artisti, portati con sé o ricavati dal luogo in cui l’opera è rappresentata, che contribuisca a far sì la tragedia si sviluppi anche a seconda dello spazio di manovra concesso dalla realtà in cui si cala l’operazione artistica.

Non è un lavoro testuale in senso stretto, non interessa la scrittura in relazione al solo sviluppo di un intreccio: il Woyzeck è un’opera politica (nel senso etimologico del termine) che serba elementi e concetti intrinseci molto più rilevanti dal punto di vista comunicativo rispetto al dispiegarsi di una semplice trama: “Non ho nulla contro la canonica rappresentazione teatrale – dice Amiar – ma la tecnica del Site Specific prevede un approccio, un impegno e un lavoro sui luoghi molto diverso”.

_STF0373Quindi, la natura stessa dell’opera, incompiuta e priva di una successione logica delle sue scene, è terreno fertile per una rappresentazione teatrale originale e itinerante, che partirà da Galleria Toledo e permetterà allo spettatore di passare per la Chiesa di S.Giuseppe delle Scalze, infine dal museo Hermann Nitsch, dove avverrà quella che si annuncia come una performance “shock”. È in questi luoghi che sono stati attivati laboratori creativi, sinergie tra varie forme artistiche; è qui che si incrociano le più svariate forme espressive contemporanee. E’ tramite questo avvicendarsi di elementi che Woyzech ricerca un linguaggio comunicativo altro, diretto e calato nella maniera più tangibile negli ambienti in cui si dispiega la rappresentazione.

L’entusiasmo e il dinamismo che la compagnia dimostra non sembrano essere, apparentemente, in contrasto con la saggezza che ognuno dei partecipanti abbia contribuito a immettere in questa operazione. Saranno 18 le persone coinvolte e dislocate nei diversi ambienti. Ci si augura che il risultato sia degno delle aspettative.

Galleria Toledo sostiene questa operazione come una delle ultime della sua stagione. Oltre al teatro Stabile di innovazione, hanno partecipato alla messa in scena il Museo Hermann Nitsch, ALTRAdefinizione, Kyrahm e Julius Kaiser, Michael Ounsa, Compagnia Teatro Finestra, Teatro di Bottega, Pino Genovese, Marina Sciarelli, Nicole Riefolo, Cecilia De Paolis, Irene M-Vega, Renato Esposito, Paco Pennino, Giulia Ogrizek, Francesca Faller e i partecipanti al Woyzeck Lab.

Lo spettacolo inizierà alle 20.30.

Andrea Parré

 

Galleria Toledo

Teatro Stabile di innovazione,

via Concezione a Montecalvario 34

Tel. 081 42 50 37

Email galleria.toledo@iol.it

www.galleriatoledo.org

 

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