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Quindici giorni di danza, teatro e percorsi sensoriali, quindici proposte scelte da noi, giorno dopo giorno. Ecco la guida dell’E45 per chi vorrà dedicargli 15 sere della propria vita.

 

ffd1ed8ab3ad3347a5dfeb4daf778673-16481-d41d8cd98f00b204e9800998ecf8427eEcco l’evento delle compagnie emergenti: è il E45 Fringe Festival 2013, che si terrà a Napoli dal 6 al 23 giugno (Vedi il nostro articolo link). Ed ecco una guida per qualche coraggioso che voglia dedicargli 15 giorni di fine primavera (ricordando che tutte le location sono mediamente a portata di metropolitana e altri mezzi pubblici).

Ogni giorno, uno spettacolo diverso, scelto per voi.

 

6 giugno, 19h – In.corpo.reo – Tunnel Borboniconico. Per la regia e la coreografia di Francesco Colaleo, lo stesso regista, insieme a Luisa Mammola e chiara Montalbani porta in scena l’esigenza di esorcizzare tendenze comportamentali che generano sofferenza e che deliberano uno stato perenne di realtà irrigidito in un corpo. Uno spettacolo di danza che intende lavorare sulla decontestualizzazione del corpo attraverso la ricerca di un linguaggio che analizzi la possibilità di leggere il significato di ciò che esso può dare in relazione agli altri. La durata è di 50 minuti, in scena anche il 7 giugno alle 21h30.

 

7 giugno, 21h45 – Tricher 4 selodicelatvalloraèvero – Museo Madre, sala polifunzionale “Re_Pubblica Madre”. Lo spettacolo coordinato e diretto da Marco Ivaldi, Marco Monfredini e Francesca Tortora, produzioni Mo.Lem, si preannuncia come un non spettacolo. E’ solo ciò che lo spettatore vuole vedere. Un presupposto alla base, sotto forma di domanda: che differenza c’è tra non dire la verità e mentire? Lo svolgimento passa attraverso un’operazione di spoglio totale del superfluo nella sfera teatrale per andare a capire la cosa che, forse,più del teatro rappresenta l’essenza finale: fare insieme e dire qualcosa di non detto. Quali risultati? Una tragedia dentro una tragedia, seguita da una tragedia che pare possa durare per sempre. A tratti snervante, allo spettatore verrebbe da uccidere personalmente ognuno dei protagonisti (Chiara Cardea, Roberta Maraini, Silvia Mercuriati, Salvo Montalto, Elena Pisu). Durata 50 minuti, in scena anche il 7 giugno alle 19h.

 

Foto ME-SHE-IT Compagnia Muxarte (2)8 giugno 19h – Me-She-It – Ridotto del Teatro Mercadante – Giuseppe Muscariello cura la regia e la coreografia di uno spettacolo prodotto dalla compagnia Muxarte che, partendo da una ricerca sul movimento affronta in chiave ironica un tema profondamente serio: la sessualità e la spinta pulsante verso una meta. Può un desiderio incontrollato dominare in tutto e per tutto le nostre azioni? Può un organo genitale sopraffare la volontà della mente? Punto focale della narrazione è il corpo che, affidando la narrazione al movimento, si fa specchio dei propri umori. Durata 50 minuti, in scena anche il 7 giugno alle 20h.

 

9 giugno 18h – Your Happy Sad Songs – Museo Madre, sala polifunzionale “Re_Pubblica Madre” – RIccardo Fusiello e Agostino Riola firmano la coreografia e l’interpretazione di uno spettacolo prodotto da Sonelalè che è la risultante di un lavoro di tre momenti: I WANNA – Play – forEVER. Il progetto si nutre di Garcia Lorca, indagando temi e suggestioni legate alla sua figura letteraria, per tradurli, attraverso una ricerca sul corpo e sul movimento, in istantanee contemporanee su musica pop che dialoghino con il nostro presente. Le tra parti vengono presentate in spazi diversi andando a costituire un percorso in cui lo spettatore si muove entrando ogni volta in situazioni differenti con i performers in scena. Durata di 1h20, anche il 10 giugno alle 21h30.

 

10 giugno 19h – Ciaulatothemoon – Tunnel Borbonico. Questo è il racconto di Ciaula, che scopre la luna, e di sua madre, che ha smesso di cullarlo appena s’è fatta notte.Nell’atmosfera asfissiante di un sud mai deciso, un matrimonio ancora acerbo va a finire. E ne rimane il frutto. Un figlio mezzo scemo che rimane così, mezzo scemo, nella sua vita scema. Nei suoi ricordi, scemi pure quelli. Questa è la storia delle radici Elena Gagliotti(che cura la regia) e Claudia Monti (alle coreografie). Non raccontano altro che vita. Vita vera, vita loro, vita che ha dato alla luce. Madri, padri, il sud che non riempie. Una danza di corpi e parole degli anni ’50 al tempo che non esiste. Delle canzonette di Claudio Villa, alla musica della lingua. Verso una verità dalle mille facce che, proprio per questo, non sarà mai verità. Produzione di No (Dance first, think later). Durata 50 minuti, in scena anche l’11 giugno alle 21h.

 

248 KG Foto11 giugno, 20h – 248 kg – Ridotto del Teatro Mercadante. Per la regia di Sebastiabo Di Guardo e la drammaturgia di Tommaso Di Dio, la storia di un ciccione che fa schifo. Un essere tondo, paffuto, unto. Una cosa umana di cui avere pietà. L’innocenza, il grasso, il sudore e la pietà sono le armi con cui combattere ciò che lo ospita e lo reprime. Ha imparato tutti i trucchi per diventare il capro espiatorio del mondo in cui vive. Con 248 kg, che completa la trilogia della sconfitta, la compagnia ha deciso di andare a fondo dei meccanismi mentali di un singolo individuo, di cercare le ragioni di una sconfitta che, per noi, appartiene al mondo intero. Durata 55 minuti, in scena anche il 10 giugno alle 22h30.

 

12 giugno 19h30/20h30 – Varco –  Cappella San Severo. Lo spettacolo è il frutto di un “site specific”, ovvero totalmente pensato e modellato sulla base del luogo nel quale è ambientati e messo in scena. L’iscrizione situata all’esterno della cappella è il punto di partenza per la rappresentazione. Gli spunti per la ricerca coreografica realizzata da Annika Pinnitto sono molteplici, stimolati dall’atmosfera della cappella , la complessità dell’architettura, il mistero in cui è avvolta.L’intervento è un tentativo di dialogo su cosa sia un processo creativo, da dove proviene e come viene tradotto in linguaggio coreografico. Durata 20 minuti, in scena anche l’11 giugno agli stessi orari.

 

13 giugno 20h30 – Il Cerchio Primo – Galleria Toledo. Coreografia di Emma Cianchi per uno spettacolo che vede muoversi, in scena, un danzatore all’interno di un cerchio immaginario confinato da sensori che codificano il movimento e lo trasformano in suono. Il suono elettronico prodotto, a sua volta, si relaziona con la partitura di stile classico eseguita dal vivo da un violoncellista. L’intera azione è scenografata da un mapping video live che si relaziona sia con la musica sia col movimento. Silenzio, suono e immagini si alternano alla ricerca del tempo e dello spazio, alla ricerca di una sintesi tra corpo suono e ambiente. Un esperimento coreo-sonoro in cui il movimento del danzatore nello spazio si traduce in “spazio timbrico”. Durata 45 minuti, in scena anche il 14 giugno alle 20h.

 

14 giugno 21h – La Notte di Scrooge – Suor Orsola Benincasa, Sala degli Angeli. Tratto dall’indimenticato lavoro di Charles Dickens, Marco Mario De Notaris prova ad offrire allo spettatore una lettura alternativa del Canto di Natale. La notte di Scrooge. raccontata attraverso l’alternarsi di ombre inquietanti, buio, silenzio e rintocchi di pendoli, coinvolgerà gli spettatori in un percorso onirico in cui ognuno potrà trovare il contatto con il proprio Natale, la propria infanzia e i propri ricordi, affrontando anche i propri fantasmi, fatti di incertezze ed egoismi, ma anche di slanci verso il prossimo. Durata 1h, in scena anche il 15 giugno alle 18.

 

15 giugno 20h – Horse Boy In Apnea – Museo Madre, sala polifunzionale “Re_Pubblica Madre”. Chiara Alborino e Fabrizio Varriale realizzano un progetto per un solo che affronta il tema dell’animalità nell’agire umano come generatrice di alterità e fisicalità, è relazione conflittuale tra l’uomo, i suoi desideri e la società contemporanea. Horse Boy è in apnea, vive l’esperienza del limite, crea una dimensione di tensione che si accumula e si frantuma in un respiro di liberazione e genera una partitura di movimento capace di far echeggiare nello spazio scenico un segno irrompente e allo stesso tempo sottile, preciso ed evocativo, restituendo al corpo spontaneità e individualità. Durata 50 minuti, in scena anche il 16 giugno alle 21h.

 

16 giugno 18h/19h30/21h – Rusud – Galleria Toledo. SI tratta di uno spettacolo performativo-sensoriale che pone l’attenzione sulla componente performativa e spaziale, attraverso l’uso di un linguaggio che si presti a stabilire nuove relazioni tra gli attori e gli spettatori, tra gli spettatori e altri spettatori. La compagnia ha pensato al “nostro” Sud Italico senza stanziarsi in un luogo in particolare. RuSud è un’esperienza di confine: non accade su palcoscenici tradizionali secondo naturali distanze tra attori e spettatori, ma un luogo comune che abitino insieme. Durata 1h, in scena anche il 17 giugno agli stessi orari.

 

17 giugno 20h – Edipo a Terzigno, quanno ‘a furmicula mette ‘e scelle è segno ca vo’ murì – Sala Assoli. Ispirandosi a Sofocle e alla cronaca contemporanea, Fortunato Cerlino mette in scena un uomo dello stato che dialoga con un boss della camorra sul morbo dei rifiuti che soffoca la città e spiega all’amico camorrista il nuovo business: il mondo la società, hanno bisogno di risorgere, e serve un agnello sacrificale. Per rendere credibile la metamorfosi, il boss, la vecchia icona del male, deve sacrificarsi. Intanto, una statua della Madonna prende vita, spettatrice delle festa eroiche dei calciatori del Napoli, capaci di miracoli. E’ un mito che offre la possibilità di rileggere la cronaca attuale.   Durata 1h40 minuti, in scena anche il 16 giugno alle 22h.

 

museo-madre_original-218 giugno 22h30 – Not Here Not Nor Just Another Fucking Theatre Enterntainment – Museo Madre. La capacità compositiva di Andrea Cosentino, capace di descrivere la realtà attraverso una discreta dose di assurdo ci porta ad un incontro scontro da teatranti con la body art, il lazzo del clown che gioca con il martirio del corpo come testimonianza estrema. IL resoconto di un’esperienza attiva con Marina Abramovich, sotto forma di dramoletto polifonico. Un assolo da stand up comedian per spettatori fatalmente passivi e programmaticamente maltrattati, con pupazzi, martelli e nasi finti. E Ketchup, ovviamennte. Durata 1h, in scena anche il 19 giugno alle 19h.

 

19 giugno 19h e 21h15 – La Iatta Mammona – Tunnel Borbonico. Su un tema fortemente attuale è incentrata quest’opera messa in piedi da Terry Paternoster: Testimonianze di abusi perpetrati da preti e vescovi.Una notizia che diventa fatto in un paesino del sud Italia. Un prete costringe la sua mantenuta ad abortire. La donna muore durante l’intervento e il prete stesso ne celebrerà il requiem, nell’ipocrisia assoluta degli astanti. Un’opera su un mondo che non ha ancora il coraggio di aprire gli occhi. In scena anche il 20 giugno agli stessi orari.

 

20 giugno 21h –  Cantare all’amore – Sala Assoli. Uno spettacolo di e con Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno. Si tratta di tre storia ignoranti, tre giovani come tanti, tre vite prive di importanza. Un giorno un avvenimento banale apre una crepa e intreccia le loro strade. Tra i tre si insinua un dubbio, ancora una volta la vita che si ha è in contrasto con quella che si vorrebbe avere. Fino a quando l’amore si rivela. Non ci si può tenere a distanza, a tempo debito amore e morte colpiranno. Non sappimao a che ora, ma in qualsiasi momento saremo impreparati.   Durata 1h, In scena anche il 19 giugno alle 22h.

 

21 giugno 22h – Tre Sorelle, stratigrafia di un vuoto – Ridotto del Mercadante. Tratto da Cechov, a cura della compagnia Senzafissadimorateatro, si parla di tre donne,ognuno con il proprio sogno d’amore. L’amore per il lavoro, quello sacrificato, quello carnale. Tre donne in un tempo non codificato giocano a impersonare alcuni ruoli fondamentali per il fluire degli accadimenti drammaturgici: si tratta di tre bambine che giocano col tempo, si rendono conto del suo scorrere e cercano affannosamente di risalire quel vuoto esistenziale che le ha portate fino a lì. Sarà una lenta risalita fatta di ricordi. Durata 1h20 minuti, in scena anche il giorno 20 alle 21h30.

 

22 giugno 19.30 – Monologhi del Caxxo – Sala Assoli. Lo spettacolo segue il percorso artistico e sociale de I monologhi della Vagina di Eve Ensler e di Talking Cock di Richard Herring, ispirando le interviste sul membro che, da un anno a questa parte, sia on line che dal vivo, hanno dato vita ad un testo in continua trasformazione e aggiornamento. Attraverso la voce femminile, in uno spettacolo che nella forma prende spunto dal cabaret, l’avanspettacolo e la satira politica, il pene acquisisce altri significati per rivelare con ironia la sua vera forza oggi. Durata di 1h30, in scena anche il 23 giugno alle 17.00.

 

23 Giugno ore 18.00 L’anima buona di Lucignolo (nel ventre del pescecane) – Teatro Sannazaro.  Nel ventre scuro di un circo in rovina, il vecchio Direttore canta, al ritmo del jazz degli animali morenti, la storia dei ciuchini volanti, Pinocchio e Lucignolo, che furono fratelli di sangue e rivali in amore, quel demone che semina discordie e arma gli eserciti. Pinocchio resta però sullo sfondo, in questo spin-off rischiarato appena dal torpore tetro delle lampadine al tungsteno, eco dello splendore di un tempo, memoria e rabbia per un inganno mai sopito. Selezionato per il debutto in anteprima a Benevento Città Spettacolo 2012. Durata 1h, in scena anche il 22 giugno alle 23.00.

 

Andrea Parrè

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