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Ricco e prestigioso il cartellone offerto dal Massimo napoletano per la prossima stagione 2013-2014.

 

Foto Cesare Abbate

Foto Cesare Abbate

Si è svolta sabato mattina, presso il Foyer del Teatro di San Carlo, la conferenza stampa per la presentazione della nuova Stagione operistica, sinfonica e di balletto proposta dal Massimo di Napoli.

Ad accoglierci con un elegante inchino sulla scalinata che conduce nella sontuosa e, per l’occasione, gremitissima sala, le piccole e sorridenti ballerine della Scuola di danza ormai da diversi anni affidata alla direzione di Anna Razzi.

La conferenza è stata aperta dall’assessore all’Istruzione e alla promozione culturale di Napoli Caterina Miraglia, che ha tenuto a sottolineare come l’amministrazione abbia voluto dare anche questa volta, seppure in una congiuntura storico-economica di certo non facile per il Paese, il proprio contributo finanziario al San Carlo, sostegno che il Teatro, con la sua importante attività culturale e di formazione artistica, ha dimostrato di meritare ampiamente.

Sulla stessa linea d’onda si è mosso l’intervento successivo di Maurizio Maddaloni, Presidente della Camera di Commercio di Napoli e Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro di San Carlo, che ha dichiarato come il Massimo napoletano debba essere considerato a tutti gli effetti l’«emblema del made in Naples nel mondo».

 

I laboratori artistici di Vigliena

I laboratori artistici di Vigliena

È proprio a quest’ultima affermazione che si è ricollegato il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris nel suo discorso volto a porre in rilievo il ruolo che ormai da molti anni il Teatro di San Carlo riveste a livello internazionale, assurgendo così a vero e proprio «simbolo dell’Italia nel mondo». Per questo preciso motivo le istituzioni hanno deciso di sostenere responsabilmente il San Carlo e di appoggiarlo in tutte le sue iniziative, come quelle, tra le altre, di rilanciare la danza (in un momento in cui purtroppo molte compagnie di ballo sono costrette a chiudere) e di dar vita ai laboratori artistici di Vigliena, al fine di avvicinare sempre più persone, e in specie i giovani, alla musica e al teatro, soprattutto in zone difficili e lasciate ai margini come quella appunto di San Giovanni a Teduccio.

Il San Carlo – ha continuato De Magistris – deve dunque assumere un preciso impegno civile aprendosi a un dialogo costante con la città e i suoi cittadini, perché solo in questo modo uno spazio culturale può dirsi veramente vivo e fecondo. «La cultura – ha affermato in conclusione il sindaco –  costituisce le nostre radici più profonde, è il nostro presente e deve essere il nostro futuro».

Toccanti le parole con cui la Sovrintendente Rosanna Purchia ha voluto ringraziare tutti i soggetti pubblici e privati il cui sostegno è stato di fondamentale importanza lungo il cammino intrapreso dalla Fondazione negli ultimi anni e che ha consentito di rilanciare il Teatro di San Carlo a livello nazionale e internazionale nella pur difficile fase che l’Italia sta attraversando. In particolare la Purchia ha voluto rivolgere un ringraziamento speciale alle Scuole, «i cui insegnanti e dirigenti hanno espresso la loro sensibilità per i valori che veicoliamo attraverso le nostre rappresentazioni a loro dedicate, stimolando e raccogliendo un’attenzione e disponibilità diffusa tra gli studenti, immettendo linfa nuova nel nostro pubblico».

La Purchia ha infine posto l’accento sul gemellaggio con il Teatro d’Opera di San Francisco, a riprova del prestigio internazionale che il San Carlo ha ormai assunto, gemellaggio suggellato attraverso la collaborazione con Nicola Luisotti, Direttore musicale dell’Opera di San Francisco e ora anche del San Carlo, che in un videomessaggio ha voluto portare i suoi saluti al pubblico presente in sala e illustrare brevemente la sua futura attività che lo vedrà impegnato, tra le altre cose, anche come direttore d’orchestra di ben tre opere in cartellone, l’Aida, l’Otello e Salome.

"Pagliacci" - Foto Luciano Romano

“Pagliacci” – Foto Luciano Romano

E proprio ad una minuziosa e sapiente descrizione degli spettacoli che arricchiranno la prossima stagione del Massimo napoletano si è rivolto, in conclusione, l’intervento del nuovo Direttore artistico Vincenzo De Vivo. Tra i tanti titoli in programma, basti citare la già ricordata Aida di Verdi per la regia di Francesco Dragone, che il 5 dicembre inaugurerà la stagione operistica, il Barbiere di Siviglia di Rossini, l’Evgenij Onegin di Čajkovskij, i Pagliacci di Leoncavallo, il Don Checco di De Giosa, Lo Schiaccianoci di Čajkovskij, Le Corsaire di Adam, Eduardo, Artefice Magico di Francesco Nappa e infine, per la sinfonica, ben 18 capitoli che prenderanno il via il 28 settembre con Per Gesualdo da Venosa che sancisce anche il ritorno sul podio di Gabriele Ferro.

Molti gli artisti di fama internazionale che impreziosiranno, con la loro presenza, la nuova stagione del Massimo tra cui Hogwood, Axelrod, Tate, Bronfmann, Milenkovich, Garret, Carla Fracci, Zukerman, Han Na Chang, Campanella, Kissin, Cominati e tanti altri, tutti nomi che andranno a costituire – come ha sostenuto il Direttore De Vivo – «l’impalcatura di un programma pensato per valorizzare l’eccellenza dei complessi del Teatro e per raggiungere il pubblico, quello della città e del territorio e quello della globalità virtuale, che attraverso i nuovi media avvicina le distanze in tempo reale».

Insomma, c’è da aspettarsi molto dalla prossima stagione artistica che vedrà il San Carlo trasformarsi in vero e proprio “palcoscenico del mondo”.

 

Armando Mascolo

 

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