Sfogo in conferenza stampa
Daniele e Gabriele Russo aprono la conferenza stampa del Bellini, con una piccola polemica.
«Una polemica che sarebbe da evitare ma che è dovuta» così viene definita l’apertura della conferenza stampa del Bellini.
Nella prossima stagione ricorrerà il 25° anniversario della gestione teatrale dei fratelli Russo. Alla conferenza di presentazione Gabriele Russo inizia introducendo l’accademia che quest’anno termina il triennio di lavoro. Ad ottobre ci saranno i provini per il nuovo triennio. «L’accademia del Bellini è completamente gratuita» sottolinea Gabriele Russo «unico caso nel sud Italia, anzi in tutta Italia, perché nelle altre si pagano le tasse, qui assolutamente nulla.» Precisazione fatta «non per mettersi il fiore all’occhiello» spiega ancora Russo «ma perché si sente spesso parlare del fatto che realtà del genere a Napoli non esistono. E questo ci colpisce perché dopo un lavoro di vent’anni sul piano della formazione, vedersi mettere in secondo piano quando succedono altre dinamiche in campo pubblico ci mette in difficoltà. Questo è non saper riconoscere quello che la città offre […] l’accademia è qualcosa di prestigioso nel campo della formazione e sarebbe il caso che venisse sottolineato, recepito.»
Sullo stesso piano l’intervento seguente del fratello Daniele «Chiudiamo l’aspetto polemico che è però necessario […] la voce la devi alzare quando ti rendi conto che accadono cose che sono un po’ surreali quanto meno […] sono 25 anni di impegno e ogni anno potrebbe essere l’ultimo perché così è per tanti, non ultimo il Sancarluccio […] i soldi ci sono solo che vengono diretti altrove, e il fatto che noi siamo qui, riusciamo a farcela, non vuol dire fare finta di niente […] sentire dire, da qualche assessore, che a Napoli c’è un solo teatro stabile fa storcere il naso […] chi governa la cultura in Campania, a Napoli dovrebbe farsi un ripasso della storia culturale. […] È surreale che, apro e chiudo parentesi, un teatro stabile abbia prezzi più alti di uno stabile privato. Siamo più concorrenziali e in più si fa una specie di pubblicità comparativa […]»
«È assurdo che un teatro pubblico che fa parte di una rete denigri gli altri teatri…» continua Gabriele Russo.
C’è spazio anche per una piccola anticipazione su un futuro progetto: «con altri piccoli teatri stiamo immaginando una rete di teatri, siamo per fare rete, unione. Per far si che tutti i teatri funzionino, non che uno rimanga acceso e gli altri spenti. Oppure noi abbiamo una buona offerta e gli altri chissà. […] Quando i soldi li vedi passare su altri binari, a vagonate, pensi che forse la crisi non c’è. Comunque noi dobbiamo vivere in questa situazione di crisi… quindi uniamoci e non facciamoci questa guerra comparativa…»
Gennaro Monforte