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Mentre si appresta a partire su Rai5 una programmazione dedicata a storiche messinscene, spunta l’ipotesi di un canale interamente teatrale.

 

rai_5Rai Teatro sarebbe il nome del canale in via di sviluppo. La proposta per un nuovo canale pubblico, dedicato allo spettacolo, è partita dalle pagine del giornale L’Unità. La proposta ha sollevato un dibattito che è sfociato nella reazione, positiva, del vicepresidente della Commissione Vigilanza della Rai, Salvatore Margiotta che si è detto assolutamente d’accordo.

«Rai Teatro sarebbe un canale innovativo» ha dichiarato Margiotta «capace di sostenere il teatro, che si trova in grandi difficoltà a causa della crisi, producendo spettacoli così da portare ossigeno alle istituzioni italiane e, contemporaneamente, attraverso il canale dedicato fiancheggiare il teatro dal vivo diffondendo e proponendo al grande pubblico opera, balletto, danza contemporanea, performance e concerti. Dico sì anche se fosse un canale di nicchia, se pure non fosse soddisfacente dal punto di vista dei bilanci, credo che sarebbe un grande servizio per i cittadini.»

E su l’ultima dichiarazione è stato quasi obbligato collegarsi alla polemica che ha colpito la Rai a causa del flop di ascolti  di TuttoDante di Roberto Benigni, trasmesso su Rai2. E infatti ha così proseguito Margiotta: «Mi ha colpito molto favorevolmente la difesa, durante l’audizione in Commissione Vigilanza, che Luigi Gubitosi (direttore generale della Rai, ndr) ha fatto dello speciale Tutto Dante di Roberto Benigni e altri programmi bollati come flop da Minzolini […] Mi è sembrato un buon segno. Concretamente potrebbe esserci la possibilità in questi giorni che la tv pubblica riveda e ricalibri alcuni canali che hanno solo parzialmente soddisfatto le attese e potrebbero quindi aprirsi degli spazi per discutere di Rai Teatro”.»

E attualmente, l’unico canale Rai ad occuparsi un minimo di teatro, è Rai5, nata come la rete della cultura ma che finora ha molto deluso. In vista quindi della prossima scadenza della concessione del canone alla Rai (nel 2016, ndr)  la tv di Stato cercherà di recuperare credibilità e concretezza che ultimamente sono state molto minate da scelte di programmazione infelici. Rai Teatro potrebbe essere la svolta e, mentre si ipotizza la nascita di questo nuovo canale culturale, Rai5 propone un appuntamento settimanale (ogni sabato alle 21.15) con alcune grandi piecès teatrali a partire da sabato 3 agosto. Ecco il calendario completo:

 

Sabato 3 agosto
FERDINANDO di Annibale Ruccello con Isa Danieli.

Considerato ormai universalmente il capolavoro di Annibale Ruccello, Ferdinando e` diventato un’opera di culto fra gli ammiratori dell’autore napoletano scomparso tragicamente e prematuramente. Donna Clotilde (Isa Danieli), baronessa borbonica, si è rifugiata in una villa della zona vesuviana, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia. È con lei una cugina povera, donna Gesualda, che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera. I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese. Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva Ferdinando, un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza “morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità.  Regia di Giuseppe Bertolucci.

Sabato 10 agosto
DON CHISCIOTTE con Roberto Herlitzka e Lello Arena
Roberto Herlitzka diventa Don Chisciotte e Lello Arena Salvo Panza, ecco i protagonisti della nuova piece firmata da Ruggero Cappuccio e diretta da Nadia Baldi. La vicenda e’ quella descritta da Miguel De Cervantes, ma Cappuccio la reinterpreta dirottandola ai giorni nostri. Il riadattamento si concentra sul conflitto tra modernita’ efferata e umanita’ poetica, sulla solitudine, l’illusione, l’alienazione nel lirismo di una realta’ che non e’ piu’ o che non e’ mai stata, ma vive fresca nella memoria come ricordo presente. Lo spettacolo è stato registrato ai Magazzini del Teatro dell’Opera di Roma, regia televisiva di Giovanni Ribet.

Sabato 10 agosto in seconda serata
SHAKESPEA RE DI NAPOLI con Lello Arena e Claudio di Palma
Considerato un dei più bei testi della drammaturgia contemporanea è la piece più famosa di Ruggero Capuccio, rappresentata in più di 150 teatri italiani e stranieri riscuotendo successi di pubblico e di critica. Nel testo l’enigma dei 154 Sonetti di Shakespeare si addensa in una storia in cui le suggestioni legate a Willie Huges, l’attore fanciullo del teatro elisabettiano, sfociano in un racconto che pone radici per un’intuizione poetica sulla natura dei Sonetti. Nella messinscena la musicalità della lingua di Shakespeare viene assimilata alla cultura letteraria del barocco napoletano.

Sabato 17 agosto
MEMORIE DI ADRIANO con Giorgio Albertazzi
Tratto dallo splendido testo di Marguerite Yourcenar, pubblicato nel 1951, più che uno spettacolo si direbbe la celebrazione, che si protrae, di quell’evento teatrale pensato e allestito nel 1990 da Maurizio Scaparro per la magica atmosfera di Villa Adriana a Tivoli, da cui l’autrice fu ispirata. La sua originalità è nella forma compositiva, memoria appunto, evocata dall’imperatore romano del II secolo in una lettera idealmente indirizzata a Marco, ovvero a quegli che sarà poi un suo successore, Marco Aurelio. Sessantenne, sentendosi prossimo alla morte, gli racconta la propria esistenza. Un testamento spirituale soffuso di scetticismo, ironia e sospetto della vanità. Dunque un monologo, che con la mediazione del riduttore Jean Launay si fa parola scenica.

Sabato 24 agosto
LA GATTA CENERENTOLA con Roberto De Simone
Il I7 luglio 1976, XIX edizione del Festival dei due Mondi, al Teatro Nuovo di Spoleto va in scena la prima mondiale dello spettacolo La Gatta Cenerentola, favola in musica in tre atti del maestro Roberto De Simone e fu un trionfo di pubblico e stampa internazionale. La Gatta Cenerentola si ispira all’omonima fiaba contenuta nel seicentesco Lo Cunto de Li Cunti di Giambattista Basile, alle sue varianti tramandate oralmente nell’area campana e non solo. Fondamentale è stato il profondo lavoro di ricerca musicale e antropologica che il maestro De Simone aveva operato nel corso degli anni ’60 e ’70, inerente tradizioni non scritte, ritualità e miti di un sud legato al culto della terra, del sole e della luna. Fiaba reinventata ed ambientata in una Napoli caratterizzata dalla magia del munaciello, dalla tragedia del femminiello, dalle lavandaie, da una matrigna sette volte vedova, da sette sorellastre, dalla soldataglia spagnola padrona del campo. Quella che va in onda è una riedizione del 1999.

Sabato 31 agosto
Per il ciclo dedicato a Gilberto Govi: GILDO PERAGALLO, INGEGNERE con Gilberto Govi
Commedia in tre atti moderna e solida di grande comicità e fantasia di Emerico Valentinetti (1886-1960), un dirigente di banca con l’hobby del teatro. Dalla penna dell’autore di Pignasecca e Pignaverde, uno dei prediletti di Gilberto Govi, ecco il personaggio di Gildo Peragallo, per il quale le bugie (che lui definisce “invenzioni”) sono il sale della vita. Gildo non sa resistere al fascino delle sue “spiritose invenzioni”, e l’arrivo del fidato amico Tagliavacche gli dà modo di dare il via a un vorticoso turbine di fantasie e situazioni che coinvolge tutti quelli che gli stanno intorno. Un personaggio originale, forse costretto dalla vita a funambolismi di ogni genere, compresa la corte alla padrona della pensione per ottenere un trattamento privilegiato, eliminando gli altri pretendenti. E Govi ne dà un’interpretazione a tutto tondo, carica di comicità. Registrato il 10 luglio 1960 al Teatro Augustus di Genova.

 

Gennaro Monforte

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