Il Trianon è salvo
Il Teatro di Forcella, diretto da Giorgio Verdelli, riparte con i 900 mila euro stanziati dalla Regione Campania.
Poco meno di un mese fa, il Tribunale di Napoli aveva disposto la messa all’asta dello storico Teatro del Popolo Trianon Viviani, per un cifra di partenza di 4 milioni e 500 mila euro (qui l’articolo). Proprio in quella occasione evidente apparve la totale non curanza della Regione Campania e della Provincia di Napoli, soci del Teatro, nell’impedire il pignoramento immobiliare e nel lottare per tenere in piedi uno dei simboli della cultura partenopea. Ma, a poco tempo di distanza, attraverso un decreto di impegno di spesa e pagamento, la Regione Campania cambia rotta e stanzia 900 mila euro per la sala di Forcella, che vede così allontanarsi il demone della vendita all’asta.
Maurizio D’Angelo, presidente del consiglio di amministrazione dichiara: «Sono molto contento per la soluzione trovata nell’ assemblea dei soci, anche se non dobbiamo abbassare la guardia. Entro l’anno bisogna assolutamente estinguere ogni sorta di debito e pendenze pregresse e continuare a programmare eventi e iniziative per offrire agli spettatori un cartellone eccellente. In seguito al budget messo a disposizione dall’ente di Santa Lucia, gli accordi transattivi prevedono il versamento di un congruo acconto, tecnicamente definito “a saldo e stralcio” del debito ancora attivo nei confronti delle banche, di modo che l’azione esecutiva di vendita venga sospesa. Il debito complessivo ammonta a quasi 1 milione e 400 mila euro, così questo stanziamento copre gran parte delle pendenze accumulate nel mutuo. Sapevamo che la ricapitalizzazione era necessaria già a fine marzo – aggiunge D’ Angelo – e se l’abbiamo completata soltanto adesso non è da imputare alla nostra malafede o alla distrazione della Regione. Bisognava prima approvare il bilancio previsionale. Presto, da Santa Lucia giungeranno altri finanziamenti che saranno investiti su progetti più mirati».
Con i 900 mila euro stanziati dalla Regione (diversamente dalla Provincia, altro socio della “Trianon Viviani s.p.a.”, che non ha versato denaro) sono stati anche pagati gli stipendi arretrati alle 9 unità lavorative assunte dal teatro. «Ai nostri impiegati spettavano le mensilità di maggio, giugno e la quattordicesima. A breve riceveranno anche il pagamento del lavoro svolto a luglio», assicura Maurizio D’ Angelo.
Molto è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare per non permettere la “svendita” della nostra cultura.
Carmela Pugliese