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Presentata presso il teatro di Piazzetta duca d’Aosta la nuova stagione animata fortemente dall’idea che il teatro debba essere soprattutto svago. Ma non solo.

 

Massimo Ranieri inaugurerà la stagione concerti

Massimo Ranieri

L’introduzione e la chiosa dell’intervento di Francesco Caccavale, direttore artistico del Teatro Augusteo, nel presentare il nuovo cartellone, hanno il medesimo sostrato, totalmente devote come sono all’elemento comune delle scelte artistiche compiute: il sapore partenopeo della prossima programmazione. «Abbiamo teso a svalutare quanto avevamo nel campo dell’arte negli anni scorsi. Ma in questo campo siamo i migliori del mondo, ecco perché nel cartellone c’è molta napoletanità. Guardando la situazione italiana i napoletani hanno meno spazio di quanto meritino. Abbiamo deciso di dargliene, sono tutti qui. Se ricordate anche Totò all’inizio fu sottovalutato e sappiamo tutti come andò a finire.» Potrebbero sembrare affermazioni forti, ma sono indubbiamente parole dette con cognizione di causa avendo un suo perché la scelta di un teatro cittadino di mostrare, se possibile nella veste migliore, i prodotti artistici che la terra in cui si trova produce. Letta così, dunque, l’argomentazione non farebbe una piega. Infatti in bella mostra ci sono i nomi di Alessandro Siani (dal 13 dicembre con Sono ancora in zona), Biagio Izzo (per due volte, dal 25 ottobre con Esseoesse e dal 21 febbraio con Come un cenerentolo), Paolo Caiazzo (dal 17 febbraio in Benvenuti in casa Esposito, spettacolo scritto insieme ad Alessandro Siani), Gino Rivieccio (dal 24 gennaio in scena con Ti presento mio fratello. Certo, però, discutibile potrebbe apparire l’anima squisitamente popolare delle suddette proposte, ma non è questo il luogo per chiedersi come mai l’Augusteo non sia un teatro sperimentale.

Arturo Brachetti

Arturo Brachetti

«La questione di fondo è che la gente viene a teatro per sorridere, per svago»: è questa la linea guida da sempre adottata e che anche quest’anno rappresenta il tratto comune del cartellone. In abbonamento, con prezzi ancora non noti ma che non saranno aumentati (anzi, ci saranno agevolazioni per i giovani, anche sull’acquisto di biglietti singoli), si fanno notare il ritorno all’Augusteo di Enrico Montesano a partire dal 8 novembre in C’è qualche cosa in te, una raccolta di tutti i pezzi migliori interpretati nella sua lunga carriera; dal 29 novembre l’omaggio doveroso ad Eduardo per il trentennale della sua morte a cura di Mariangela D’Abbraccio e Francesco Paolantoni, protagonisti di un progetto che unisce gli atti unici che De Filippo portò in scena al Kursaal, tra i primi teatri napoletani dove l’artista trovò riscontro di critica e pubblico; ancora il passaggio del trasformista Arturo Brachetti, dal 14 marzo, con titolo e spettacolo ancora in work in progress; infine Tato Russo, artista che Caccavale stima profondamente, che riproporrà dal 4 aprile la sua celebre rivisitazione della commedia plautina I Menecmi. A chiudere la stagione, dal 25 aprile, ci sarà Manuel Frattini, in compagnia di Paolo Ruffini, che porterà in scena A.A.A. Cercasi Cenerentola.

Completano la proposta dell’Augusteo gli spettacoli fuori abbonamento: si comincia il 3 ottobre con Massimo Ranieri in concerto, per poi lasciare spazio subito dopo, il 9 ottobre, a Marco Mengoni. Presente anche Marco Travaglio, il 18 novembre, insieme ad Isabella Ferrari con lo spettacolo È Stato la mafia e poi ancora spazio alla musica di Mario Biondi il 26 novembre, Max Gazzè il 4 novembre, i Pooh il 27 novembre, Ludovico Einaudi l’11 dicembre, Sal Da Vinci il 26 marzo e Renzo Arbore il 15 maggio. Da segnalare anche Pasiones tango y musical, che segna l’arrivo il 4 febbraio di una nuova forma di musical argentino su note tanghere, mentre confermato resta Artecinema, il festival di cinema sull’arte contemporanea giunto alla sua 18esima edizione, in scena l’11-12-13 ottobre all’Augusteo, dopo un passaggio al San Carlo il 10. La chiusura di Caccavale è ancora per Napoli, stavolta per il suo pubblico, che espressamente considera «tra i più intelligenti, un pubblico che il teatro è abituato a vederlo».

Per maggiori informazioni consultare il sito http://www.teatroaugusteo.it o chiamare il numero 081 41 42 43.

                                                                                                     Andrea Parré

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