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Al Premio Le Maschere ieri sera al San Carlo riceve cinque premi lo spettacolo Le Voci di dentro. Migliore attrice Sara Bertelà con Exit. Vincono anche Nicola Piovani e Valeria Parrella

Chiara Baffi e Peppe Servillo

Chiara Baffi e Peppe Servillo

Dice di “non aver mai ricevuto un riconoscimento per il teatro, nonostante i 35 anni di carriera”. Toni Servillo, dopo la quintupla vittoria di ieri sera al teatro San Carlo per il Premio Le Maschere, non può più lamentarsi. Porta a casa infatti con il suo spettacolo Le Voci di dentro non solo la statuetta come miglior spettacolo di prosa, miglior regia e attore protagonista, ma anche (più o meno indirettamente) il premio come miglior attore non protagonista, andato al fratello Peppe Servillo, e di migliore attrice non protagonista, ritirato dalla giovane Chiara Baffi.

Ma Toni Servillo non si prende tutti i meriti e tra un premio e l’altro sottolinea di “non aver scoperto nulla”, aggiungendo: “Eduardo De Filippo è un grande autore del Novecento, paragonabile a tutti i maggiori drammaturghi del secolo e, grazie alle sue antenne, ha saputo tradurre gli eventi del suo tempo e raccontarli”.

L’attore inoltre ringrazia le spettatrici presenti in sala “perchè se non ci fossero le donne che comprano il biglietto, i teatri resterebbero vuoti”.

Nicola Piovani

Nicola Piovani

A loro va anche un pensiero di Tullio Solenghi– conduttore/mattatore a proprio agio sul palco che riesce a vivacizzare con la sua verve comica una serata, per la sua stessa natura, altrimenti un po’ lenta- che riconosce come il teatro sia essenzialmente “maschile”. “L’affermazione di un’attrice infatti – dice- è un’impresa quasi eroica”.

Chi ce la fa in queste audaci gesta è Sara Bertelà per Exit che conquista il premio come miglior attrice protagonista. La Bertelà si rivolge al pubblico con un discorso che più che ringraziamento ha il sapore di un appello: “Vorrei lasciare un messaggio. Se ognuno nella vita facesse un passo indietro, ammettendo i propri limiti, le cose andrebbero molto meglio e soprattutto qui in Italia, dove c’è qualcuno che dovrebbe farlo”.

Sì, perchè il Premio Le Maschere pur celebrando le eccellenze, non dimentica le critiche allo stato attuale del Bel Paese e della sua cultura. Non fa finta che tutto vada per il meglio.

Così Tullio Solenghi ricorda il caso della ministra Cécile Kyenge, chiamata orango da Calderoli, e chiede come sia possibile “che si tagli sempre la cultura, unico baluardo per difendere l’immagine dell’Italia all’estero”. Sostenuto da Luca Zingaretti che si unisce al coro: “Bisogna resistere, soprattutto di questi tempi”.

Sara bertel riceve il premio

Sara Bertelà riceve il premio

The show must go on. Altro riconoscimento va a Michela Cescon come migliore interprete di monologo (premio Banco di Napoli) per Leonilde, storia eccezionale di una donna normale, mentre quello di autore di musiche va a Nicola Piovani per La serata a Colono, che sottolinea quanto tenga particolarmente al Premio Le Maschere “perchè la mia attività per il teatro è la più sacrosanta che ci sia”.

Doppio premio ancora per Simone Mannino e Simona D’Amico come miglior scenografo e migliore costumista per lo spettacolo C’è del pianto in queste lacrime andato in scena bel corso della V edizione del Napoli Teatro Festival Italia.

Valeria Parrella invece vince il premio come migliore autore di novità italiane per Antigone di Luca De Fusco, riscrittura originale dell’opera di Sofocle andata in scena nella stagione 2012 del Teatro Mercadante e del Napoli Teatro Festival Italia. L’autrice si definisce “contenta e sorpresa per la vittoria, non essendo lei una dramaturg”.

Valeria Parrella

Valeria Parrella

Nell’ambito della serata al Teatro di San Carlo sono stati consegnati alcuni premi speciali, il Premio miglior spettacolo presentato in Italia a Don Quicotte du Trocaderò di José Montalvo, il Premio del Presidente che ha ritirato tra gli applausi l’attore Eros Pagni e il Premio alla memoria di Graziella Lonardi che è andato a INDA Istituto Nazionale del Dramma Antico per i suoi cento anni di attività.

Deluso è sembrato Mariano Rigillo a cui, scherzosamente, viene promesso da Tullio Solenghi di aver creato per i prossimi anni a venire un veto che costringe i Servillo a non partecipare più a nessuna competizione.

Tra le novità di quest’anno la collaborazione con l’Associazione Mariangela Melato che ha assegnato un premio a due giovani artisti emergenti Valentina Picello e Tindaro Granata.

Accorato è stato anche durante la serata il ricordo alle 5 attrici scomparse quest’anno: Anna Proclemer, Franca Rame, Rossella Falk, Regina Bianchi e Mariangela Melato, di quest’ultima Pamela Villoresi ha rievocato: “La dolcezza insieme al suo talento che l’hanno resa un gigante del teatro”.

A votare i vincitori una giuria composta da oltre 500 artisti e professionisti del teatro che hanno votato per posta.

Il Premio Le Maschere del Teatro Italiano nasce nell’estate del 2002, quando il regista Luca De Fusco e il critico Maurizio Giammusso pensarono di creare un premio che potesse rappresentare tutto il teatro italiano nella ricchezza e varietà delle sue esperienze, consegnato da critici, artisti e professionisti della scena ai loro colleghi. L’idea piacque subito all’ETI, ai responsabili del Ministero e a un vero appassionato del teatro, Gianni Letta, che da allora ne è un sincero sostenitore e presidente di giuria.

 

Giuliana Calomino

Leggi l’articolo correlato con tutte le nomination: QUI.

 

 

 

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