Arriva Politeatro, ovvero il circuito degli spettatori appassionati
Una stagione teatrale lunga 56 spettacoli: è ciò che si propone la neonata Rete dei piccoli teatri metropolitani.
Mettersi insieme per invogliare il pubblico ad andare a teatro agevolandolo negli spostamenti, nella conoscenza dei rispettivi cartelloni, nell’acquisto dei biglietti: è ciò che hanno deciso di fare il De Poche, l’Elicantropo, il Tan, il Piccolo Bellini e Interno 5, cinque spazi teatrali napoletani che hanno dato vita a Politeatro, la Rete dei piccoli teatri metropolitani.
L’idea nasce dalla consapevolezza, come spiega Carlo Cerciello, che la crisi – economica e culturale – ha messo in evidenza la distanza che intercorre tra teatro e spettatori, costringendo gli operatori culturali a individuare nuove soluzioni perché le plateee ritornino a ripopolarsi, favorendo lo sviluppo di una cultura effettivamente “viva”. Il costituire una rete che uniforma innanzitutto i prezzi (bloccati per ognuno dei cinque teatri a 15 euro) e consentire uno scambio osmotico degli spettatori, attraverso la predisposizione di un nuovo modo di agire che fa della parola “condivisione” il suo pernno – come dichiara Giuseppe Miale – potrebbe rappresentare una soluzione.
Ma nella pratica, cosa Politaetro si appresta a fare a partire da questa stagione 2013-14? In primo luogo, realizzare un sistema di navette che agevoli il raggiungimento dei teatri da parte del pubblico (aiuto per il raggiungimento di tale obiettivo è stato chiesto al Comune e si è in attesa di risposta), poi, mettere in vendita, presso ciascuno dei cinque spazi, due tipologie di “Card”, dal costo di 10 euro cadauno, che consentano agli under 30 di acquistare i biglietti per gli spettacoli in programmazione in uno dei teatri della Rete, a 6 euro, e agli over 30, a 10 euro. La Card è ricaricabile e consente di usufruire anche di una serie di sconti e convenzioni presso alcuni parcheggi e ristoranti che si trovano nei pressi dei cinque teatri. Infine, per ogni euro speso è previsto vengano accreditati 10 punti che, una volta accumulati, permettono di ricevere dei regali (dalla locandina incorniciata e autografata, alla possibilità di partecipare alle prove aperte di uno spettacolo, o, ancora, ad una lezione di laboratorio, ed altro ancora).
«Siamo affini e pur diversi», precisa Hilenia De Falco che parla di “esperimento” riferendosi alla Rete nascente, e conservare ciascuno la propria identità sarà certamente la volontà dei cinque spazi, ma indubbia resta la volontà di “provarci” a lavorare collaborando, in nome del pubblico da accattivare, e contro ogni «guerra fra poveri» – come la definisce Lello Serao – che può solo impoverire, sia economicamente che culturalmente.
A partire dal logo, forte appare l’esigenza, resa manifesta da Daniele Russo, di attirare a teatro i giovani, così come le emergenti compagnie, in particolar modo quelle che vengono da fuori, e per le quali sono state previste agevolazioni di soggiorno.
Non ultima, aggiunge ancora Serao, l’intenzione di allargare dal prossimo anno la Rete, aprendosi anche ad altre realtà della regione e, in futuro, predisporre una produzione teatrale “in comune”.
Per saperne di più e restare aggiornati sull’iniziativa, è possibile collegarsi alla pagine fb dedicata:
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Ileana Bonadies